Cassani spiega Pogacar: "Pedivelle, posizione in bici, soglia anaerobica. Tadej ai raggi X"

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Slovenian Tadej Pogacar of UAE Team Emirates rides on Oude Kwaremont during the men's race of the Tour of Flanders one day cycling race, 268,9km from Brugge to Oudenaarde, on April 6, 2025. (Photo by DIRK WAEM / Belga / AFP) / Belgium OUT

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Lo sloveno, fenomeno e innovatore, con le sue prestazioni ha stravolto il mondo del ciclismo e ridefinito le metodologie di allenamento

Davide Cassani

7 aprile - 20:41 - MILANO

Parlare di Tadej Pogacar è molto facile: forte a cronometro, in salita, in volata (non quelle di gruppo) dotato di un recupero straordinario che lo porta ad essere fortissimo nelle corse a tappe; e nelle classiche di un giorno perdere per lui è un’eccezione. È un fenomeno. Come Verstappen che vince anche quando la sua macchina non è la più veloce, o Michael Phelps capace di conquistare 23 ori olimpici e 26 mondiali, o come Duplantis, l’astista, in grado di battere per 16 volte il record del mondo; oppure, per stare in tema di ciclismo, Eddy Merckx e qua non c’è bisogno di ricordare tutto ciò che ha vinto. Tadej prima di tutto è un innovatore.

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