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Lo sloveno, fenomeno e innovatore, con le sue prestazioni ha stravolto il mondo del ciclismo e ridefinito le metodologie di allenamento
Davide Cassani
7 aprile - 20:41 - MILANO
Parlare di Tadej Pogacar è molto facile: forte a cronometro, in salita, in volata (non quelle di gruppo) dotato di un recupero straordinario che lo porta ad essere fortissimo nelle corse a tappe; e nelle classiche di un giorno perdere per lui è un’eccezione. È un fenomeno. Come Verstappen che vince anche quando la sua macchina non è la più veloce, o Michael Phelps capace di conquistare 23 ori olimpici e 26 mondiali, o come Duplantis, l’astista, in grado di battere per 16 volte il record del mondo; oppure, per stare in tema di ciclismo, Eddy Merckx e qua non c’è bisogno di ricordare tutto ciò che ha vinto. Tadej prima di tutto è un innovatore.