Con lo stage a Roma la nazionale di
calcio femminile si proietta verso le ultime due gare di Nations
League e inizia a correre verso EURO 2025. Quattro giorni di
allenamento al CPO Giulio Onesti per riprendere la preparazione
dopo la fine del campionato e la finale di sabato della Coppa
Italia Frecciarossa tra Juventus e Roma: un breve raduno che
precederà quello in programma la prossima settimana a Parma,
dove proseguirà il lavoro della squadra in vista della sfida di
venerdì 30 maggio allo stadio 'Tardini' (ore 18.20) con la
Svezia e di martedì 3 giugno a Swansea (ore 19.30 italiane) con
il Galles.
Sono 35 le calciatrici convocate da Andrea Soncin, che oggi è
stato premiato a Porto Cervo in occasione della presentazione
della 28/a edizione del torneo giovanile 'Manlio Salis'. Le
novità sono rappresentate dal portiere del Como Astrid Gilardi e
milaniste Nadine Sorelli e Giorgia Arrigoni, tutte e tre alla
loro prima convocazione. Tornano in gruppo dopo i rispettivi
infortuni Katja Schroffenegger, Martina Rosucci e Aurora Galli.
Al termine dello stage saranno diramate le convocazioni per gli
ultimi 180 minuti del Gruppo A4 di Nations League, guidato dalla
Svezia con due punti di vantaggio su Italia e Danimarca (terza
in virtù di una peggior differenza reti negli scontri diretti).
Poco più di un mese e mezzo dopo lo scintillante 3-0 in casa
della Danimarca, le Azzurre sono pronte a tornare in campo e
Michela Cambiaghi non vede l'ora di rivivere le emozioni che
solo la maglia dell'Italia sa regalare. "Abbiamo grandi sogni e
vogliamo fare di tutto per realizzarli - le parole l'attaccante
dell'Inter nell'intervista a Vivo Azzurro TV - con il mister
stiamo costruendo un bel gruppo, molto solido e con tante
caratteristiche diverse che secondo me sono la nostra grande
forza. Lavoriamo ogni giorno per cercare essere ancora più
unite".
Il viaggio della Nazionale ripartirà da Parma, la città dove
Cambiaghi si è messa in luce nella stagione 2022/23, meritandosi
la chiamata di Soncin. "Quella rete ancora mi emoziona -
racconta nella rubrica 'Questa sono io' - è stata una
liberazione, un momento che aspettavo da tempo e che ha ripagato
tutti gli sforzi che ho fatto per arrivare qui".
Sforzi che non hanno però frenato la sua passione per il
calcio, ereditata dal padre Alberto, ex calciatore (cresciuto
nel Milan) e condivisa con il fratello Simone. "Ho iniziato a
giocare insieme a lui, che ha 5 anni più di me. Ora mi dice
sempre che ho esaudito il suo sogno", sottolinea, ricordando
anche i tentativi della madre di farla appassionare - invano -
alle bambole. Passato, presente e futuro dedicati allo studio -
è laureata in management e international business - e al
pallone, ambizione e obiettivi chiari: "Quando smetterò mi
piacerebbe rimanere in questo mondo, ma prima voglio giocare la
Champions League e vincere qualcosa, anche con la Nazionale".
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