Bugatti Brouillard: l'ultima auto al mondo con motore W16 inaugura la divisione Solitaire

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Svelata la vettura spartiacque tra il prima e il dopo di Bugatti. Un esemplare unico per l'ultima volta spinto dal motore W16, che porta al debutto la nuova divisione Solitaire. Per un cambio di paradigma, dal lusso su misura alla costruzione di one-off

Matteo Corsini

7 agosto - 17:56 - MILANO

In attesa dell'apertura della Monterey Car Week, Bugatti ha tolto i veli a una delle vetture destinate a diventare protagoniste assolute dell'annuale rassegna riservata a supercar e hypercar. Si chiama Brouillard ed è un esemplare unico derivato dalla base meccanica della Bugatti Mistral. Di fatto, ciò la rende l'ultima vettura prodotta a Molsheim a essere spinta dall'iconico propulsore W16, che accompagna la casa francese sin dal suo passaggio sotto l'egida del Gruppo Volkswagen. Infatti, la nuova piattaforma Bugatti lo ha archiviato in favore di un motore tutto nuovo, un V16 aspirato ibrido realizzato in collaborazione con la Cosworth.

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La Brouillard rappresenta quindi un vero e proprio spartiacque tra l'era Volkswagen di Bugatti e il nuovo corso sotto la direzione di Mate Rimac, fondatore e Ceo dell'omonimo produttore di hypercar elettriche che nel 2021 ha rilevato le quote di maggioranza della Bugatti. Un'era che sarà drasticamente diversa rispetto a quella precedente, non solo per via delle nuove soluzioni tecniche adottate. Con la presentazione della one-off Brouillard, infatti, viene portata al debutto una nuova divisione del costruttore francese, che sarà riservata alla realizzazione di vetture in esemplare unico. Chiamata Solitaire, sarà quindi un reparto di coachbuilding, per il sempre crescente numero di clienti Bugatti a cui il configuratore ufficiale della casa o il ventaglio di offerte del programma di personalizzazione attuale Sur Mesure stanno ancora stretti. Da qui usciranno così nei prossimi anni altre vetture indipendenti con un nome proprio e caratteristiche non replicabili, ma a differenza della Brouillard saranno derivate dalla Bugatti Tourbillon.

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Limitate le informazioni diffuse dal costruttore sulla Bugatti Brouillard. A livello estetico sembra ricalcare l'impronta stilistica della Mistral, pur non avendo in comune alcun pannello della carrozzeria e distinguendosi anche per la presenza di un tetto chiuso (la Mistral è una roadster). Nel frontale restano quindi la calandra anteriore a ferro di cavallo e i voluminosi gruppi ottici, mentre la coda è ancora caratterizzata dai sottilissimi fanali a X. La presenza di un tetto consente l'adozione di prese d'aria maggiorate per portare più ossigeno al motore W16, sempre esposto all'aperto nella parte posteriore della vettura. Tra i dettagli inediti, anche i brancardi laterali in fibra di carbonio e i nuovi cerchi. Per la verniciatura, l'anonimo committente ha richiesto alla divisione Solitaire un verde chiaro opaco negli esterni, abbinato a dettagli in fibra di carbonio a vista e a un abitacolo con rivestimenti sempre in verde. Qui figurano anche alcuni richiami al mondo equestre, come i cavalli cuciti nel vano delle portiere: questo perché a ispirare il progetto è stato il cavallo preferito di Ettore Bugatti, che si chiamava appunto Brouillard. E il prezzo? Su questo nessuno ha rilasciato dichiarazioni e possiamo ben credere che non avverrà mai. Il direttore di Bugatti Solitaire, Frank Heyl, per il momento si è limitato a dichiarare: "L'investimento da parte nostra è sempre lo stesso, che si producano 100, 10 o un solo esemplare, quindi se si realizza una one-off, per rientrare delle spese il prezzo sarà naturalmente più elevato".

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