Un'alternativa naturale a chi non tollera le maschere CPAP
Eugenio Spagnuolo
27 agosto - 20:21 - MILANO
Ammettiamolo: accanto ai macchinari ronzanti della medicina moderna, l'idea di soffiare in una conchiglia per 15 minuti al giorno suona come un rimedio della nonna. Eppure uno studio dall'India dimostra che questa pratica millenaria, di origine indiana, potrebbe aiutare chi soffre di apnee notturne moderate, migliorando il sonno e riducendo la sonnolenza diurna. Strano, ma vero.
Apnea del sonno
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L'apnea del sonno colpisce quando i muscoli della gola si rilassano troppo durante il riposo, restringendo o chiudendo le vie aeree. Ogni volta che succede, l'ossigeno nel sangue diminuisce e il cervello sveglia la persona, spesso così rapidamente che non se ne ricorda nemmeno. Il risultato? Russamento forte, risvegli frequenti e quella sensazione di non aver riposato del tutto. Ma i problemi non finiscono con l'alba: la stanchezza persistente rende difficile concentrarsi al lavoro, più pericoloso guidare e più facile diventare irritabili. E nel tempo, l'apnea non trattata aumenta il rischio di malattie cardiache, ictus e diabete.
Come trattare l'apnea notturna
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Il trattamento più comune per le forme moderate o severe di apnea del sonno è la CPAP, una macchina che spinge aria attraverso una maschera notturna per evitare che le vie aeree collassino. Funziona bene, quando la si tollera. Ma molti trovano le maschere scomode, rumorose o difficili da trasportare nei viaggi. Altri, semplicemente, non riescono a dormire mentre le indossano.
soffiare nella conchiglia
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Krishna K. Sharma, del Eternal Heart Care Centre and Research Institute di Jaipur, ha voluto testare un approccio diverso: soffiare nello "shankh", la conchiglia a spirale che occupa un posto importante nelle tradizioni indù e viene suonata durante i rituali religiosi per produrre un suono simile a una tromba. L'idea del suo team era che il modo di soffiarci dentro – un respiro profondo seguito da un'espirazione lunga e controllata – potesse funzionare come una sorta di allenamento per i muscoli della gola e delle vie aeree. Non è un'ipotesi completamente nuova. Studi precedenti hanno dimostrato che suonare strumenti a fiato può ridurre i sintomi dell'apnea del sonno, rafforzando i muscoli che mantengono stabili le vie aeree durante il riposo. E la conchiglia richiede un controllo simile del respiro.
Apnea: lo studio
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I ricercatori hanno arruolato 38 adulti con apnea del sonno moderata, cioè con 15-30 interruzioni respiratorie ogni ora durante il sonno. Metà di essi ha imparato a soffiare in una conchiglia di 14 cm, l'altra metà ha praticato semplici esercizi di respirazione profonda. Entrambi i gruppi dovevano esercitarsi per 15 minuti al giorno, cinque giorni a settimana, per sei mesi. Durante le sessioni di allenamento, i partecipanti imparavano a fare un respiro profondo, sigillare le labbra attorno all'apertura della conchiglia ed espirare in modo costante per produrre suono. Erano incoraggiati a provare diverse tonalità variando la pressione e la forma della bocca. Alla fine, 30 tra i partecipanti hanno completato tutti e sei i mesi: 14 nel gruppo conchiglia e 16 in quello di respirazione profonda.

La scoperta più importante riguarda la sonnolenza diurna: i punteggi del gruppo conchiglia si sono ridotti di circa un terzo, segno che si sentivano molto più vigili durante il giorno. Il gruppo di respirazione profonda, invece, è rimasto praticamente invariato. Le analisi del sonno notturno hanno mostrato altri miglioramenti. Chi aveva imparato a soffiare nella conchiglia subiva meno interruzioni respiratorie durante la notte, mentre gli altri le vedevano addirittura aumentare. Il "gruppo conchiglia" ha anche riferito una migliore qualità del sonno. Ci sono stati anche piccoli cambiamenti fisici. Chi soffiava nella conchiglia tendeva ad avere una circonferenza del collo più ridotta dopo sei mesi, possibile segno di riduzione dei tessuti attorno alle vie aeree, e i loro livelli minimi di ossigeno durante il sonno erano più alti di prima.
I ricercatori pensano che i benefici derivino dal fatto che soffiare nella conchiglia sia un vero e proprio allenamento terapeutico. Come qualsiasi muscolo del corpo, anche i muscoli della gola e delle vie aeree possono essere rafforzati con l'esercizio regolare. E muscoli delle vie aeree più forti possono rimanere meglio aperti durante il sonno, riducendo il numero di interruzioni respiratorie.