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L'attore, regista e sceneggiatore romano si è spento dopo una lunga malattia
5 aprile - 18:55 - MILANO
Si è spento all’età di 72 anni Antonello Fassari, volto familiare per milioni di italiani soprattutto grazie al personaggio di Cesare nella serie I Cesaroni. Oltre 40 anni di carriera tra televisione, cinema e teatro, un'ironia tagliente, e la capacità di destreggiarsi tra generi e registri diversi. Indimenticabili anche le sue apparizioni in programmi satirici come Avanzi. Era malato da tempo.
Antonello Fassari morto a 72 anni: la sua carriera ta tv, cinema e teatro
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Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” nel 1975, Fassari ha iniziato la propria carriera sul palcoscenico, lavorando con maestri come Luca Ronconi. Il teatro è stata una costante della sua vita artistica, anche dopo l'approdo a cinema e televisione. Negli anni ’80 è diventato uno dei primi interpreti del rap italiano con il brano Romadinotte (1984), antesignano della commistione tra musica e recitazione. In quegli anni ha affiancato al lavoro teatrale diverse esperienze cinematografiche e televisive, fino ad arrivare al debutto da regista nel 2000 con Il segreto del giaguaro, la commedia interpretata da Piotta. Tra i suoi ruoli più noti al cinema, quello di Ciro Buffoni in Romanzo criminale (2005) e la partecipazione a Suburra (2015).
il successo
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Dal 2006 al 2014, Fassari è stato uno dei volti simbolo della serie I Cesaroni, dove interpretava Cesare, oste burbero dal cuore tenero. Accanto a Claudio Amendola e Max Tortora, ha dato vita a un trio che ha conquistato milioni di telespettatori e contribuito al successo di una delle fiction più seguite della tv commerciale italiana. Oltre al ruolo nella popolare fiction Mediaset, Fassari ha lavorato con Box Office 3D – Il film dei film di Ezio Greggio (2011), La mossa del pinguino diretto da Amendola (2014), Assolo di Laura Morante, e la miniserie Luisa Spagnoli (2016), al fianco di Luisa Ranieri.
vita privata
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Sposato dal 1982 al 2005, Antonello Fassari aveva una figlia. Grande tifoso della Roma, era spesso presente allo stadio. Nonostante la popolarità in tv, non ha mai abbandonato il teatro, che ha continuato a considerare la sua vocazione.
La Gazzetta dello Sport
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