A poco più di un mese dalla chiusura delle liste estive è già un bilancio corposo, ma i segnali portano a nuove iniziative in questa direzione. facciamo il punto e ripercorriamo gli scambi storici, quelli più fortunati e i flop
Occhio alle sorprese. Belle o brutte che siano. Il calciomercato è ricco di scambi formidabili, ma anche di flop clamorosi. E in questi giorni sono sulla bocca di tutti alcune operazioni a prima vista intelligenti. Ma ancora tutte da finalizzare. In questi giorni tutti i riflettori sono puntati sull’ipotesi che vede Cristante alla Juve con McKennie alla Roma, così come il possibile passaggio in rossonero di Vlahovic e il contemporaneo sbarco di Thiaw in bianconero. Se è per questo anche nel dialogo tra Napoli e Bologna per Ndoye c’è la richiesta emiliana di avere il terzino azzurro Zanoli. E che dire del trasferimento appena ufficializzato di Alberto Costa al Porto con il contemporaneo ingaggio di Joao Mario da parte degli juventini? I diretti interessati parlano di affari distinti, in realtà questo viavai ha portato dei benefici al bilancio di entrambi i club. A poco più di un mese dalla chiusura delle liste estive è già un bilancio corposo, ma i segnali portano a nuove iniziative in questa direzione: prepariamoci ad altri colpi di questo genere. Per certi versi è una dimostrazione di realismo. Quando non hai la possibilità di arrivare all’obiettivo con investimenti solo in denaro, è logico adattarsi alla cessione di giocatori considerati meno strategici. Se non proprio in esubero. Voltandosi indietro, però, è chiara la dimostrazione che non sempre va tutto per il verso giusto. O a volte solo per qualcuno.
gli scambi storici - Tornando agli Anni 70, ad esempio, fecero scuola quegli affari tra la Juve che cedette Capello al Milan in cambio di Benetti oppure il passaggio di Boninsegna ai bianconeri con lo sbarco di Anastasi all'Inter. Venendo a tempi più recenti hanno fatto la storia i cambi di maglia di Pirlo e Seedorf al Milan con il passaggio ai nerazzurri di due meteore (rispettivamente Brncic e Coco). A completare questo elenco consideriamo anche l’arrivo di Fabio Cannavaro a Torino con il misconosciuto portiere uruguaiano Carini alla corte di Moratti. Ai nerazzurri andò molto meglio, invece, nel 2009 quando Branca piazzò Ibrahimovic al Barcellona per 70 milioni spuntando anche il cartellino di Samuel Eto’o, poi protagonista del Triplete di Mourinho. Sono solo degli scampoli, non è tutto qui. Gli scambi comportano sempre un margine di rischio. L’importante è che prevalga il buon senso, non la voglia di fare tanto per fare.