Aiutate Domenech: non è ancora guarito dalla sua ossessione per l'Italia

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Tutto partì nel 1994, quando eliminammo la sua fortissima Under 21. Qualche giorno fa, le ultime follie: "Nella finale del 2006 l'Italia giocò solo 10'. E Sinner è austriaco"

Luigi Garlando

Giornalista

22 ottobre - 07:36 - MILANO

Niente da fare. Appena vede spaghetti o qualcosa che rimanda all’Italia, Raymond Domenech perde il controllo dei nervi, come l’ispettore Dreyfus alla vista dell’ispettore Clouseau nella Pantera Rosa. Tutto cominciò nel lontano 1994 quando, ct di un’Under 21 fortissima (Zidane, Dugarry, Makelelé…) Domenech perse ai rigori contro l’Italia di Colonnese e Delli Carri. Cesarone Maldini gli rifece lo scherzetto due anni dopo: superò Vieira, Wiltord, Pires e portò in finale l’Italia di Brambilla e Ametrano che vinse il secondo Europeo. Negli occhi di Raymond i primi preoccupanti bagliori. La sconfitta del 1999 contro l’Under 21 di Tardelli aggravò la situazione. Ci accusò di corruzione, fu squalificato. 

l'ossessione di domenech

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Il salto alla Nazionale maggiore complicò il quadro nervoso. Nella finale di Berlino arrivò a un passo dalla gloria, ma poi: testata di Zidane, rigore di Grosso e ciao. Fu il tracollo. Eliminato al primo turno al Mondiale 2010. Il Nantes (2020) gli diede l’ultima panchina e gliela tolse dopo 4 partite. Astrologo, arrestato per bagarinaggio a Usa ‘94, recitava Cechov a teatro, mobbizzava Frey perché parava in Italia. Ce n’eravamo quasi dimenticati, lo sospettavamo guarito, invece, l’altro giorno Domenech ha sclerato ancora: "Nella finale del 2006 l’Italia giocò solo 10’. Anche per la Fifa la partita è terminata pari. Gattuso gioca male. Sinner è austriaco". Mania ossessiva. Il guaio è che si avvicina il ventennale di Berlino. Gli ricorderanno Materazzi e Grosso, rivedrà mille volte Cannavaro che solleva la coppa. Rischia davvero la clinica di Dreyfus. Stategli vicino, aiutatelo.

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