Zanzare: quale tipo di sangue preferiscono e perché è importante saperlo

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Lo studio è il primo a usare su larga scala metodi genetici per analizzare il comportamento alimentare delle zanzare

Daniele Particelli

24 agosto - 17:20 - MILANO

Puntualmente in e estate e durante le serate trascorse all'aperto, quando le zanzare sono più attive che mai, ci facciamo la stessa domanda: perché alcune persone vengono punte più di altre? In genere sono le credenze popolari a dominare, come quella del sangue “dolce” come calamita per le zanzare. La scienza, però, sembra aver finalmente dato una risposta che non farà piacere a chi, in genere, viene preso di mira dalle zanzare.

Zanzare: quale tipo di sangue preferiscono

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La risposta arriva da un ampio studio internazionale, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Global Ecology and Biogeography. Stando a quanto rivelato dai ricercatori, le zanzare non hanno preferenze fisse, ma il loro comportamento alimentare è molto più flessibile di quanto si pensasse fino a questo momento.

Il lavoro, condotto da un team di ricercatori guidato dal biologo Konstans Wells dell'Università di Swansea, nel Galles, si è basato su una gigantesca meta-analisi di oltre 15.600 pasti di sangue di zanzare, analizzati con tecniche molecolari avanzate che permettono di identificare con precisione la specie ospite da cui è stato prelevato il sangue. Il risultato è stato una mappa globale dettagliata delle preferenze alimentari di sei tra le specie di zanzare più importanti dal punto di vista sanitario.

Dipende anche dal tipo di zanzara

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Le differenze tra i vari tipi di zanzare sono notevoli. Le zanzare Culex, come la comune zanzara nostrana, si distinguono per la dieta più ampia, nutrendosi di un numero compreso tra 179 e 321 specie diverse, tra cui uccelli, mammiferi e persino rettili e anfibi. Le Aedes, a cui appartiene anche la famigerata zanzara tigre, si dimostrano invece più selettive, con una gamma compresa tra 26 e 65 specie. Le zanzare Anopheles, responsabili della trasmissione della malaria, sembrano avere gusti ancora più ristretti: tra 7 e 29 specie.

Le Aedes e le Anopheles mostrano una netta preferenza per gli esseri umani, un fattore che le rende vettori più pericolosi in contesti urbani. Altre specie, invece, sembrano prediligere il bestiame o gli uccelli, e alcune varianti della Culex sembrano nutrirsi indifferentemente sia di mammiferi che di volatili.

Uno scenario in continua evoluzione

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Il dato più interessante, però, è la plasticità di queste abitudini. Le zanzare si adattano all’ambiente in cui vivono: temperatura, umidità, disponibilità di ospiti e modifiche del paesaggio, come l'introduzione di corpi idrici artificiali, influenzano le loro scelte. Se da un lato questo significa che è estremamente difficile prevedere con precisione quali saranno i bersagli di queste zanzare, dall'altro lato comprendere queste dinamiche resta fondamentale.

La variabilità delle preferenze alimentari, unita ai cambiamenti climatici e all’urbanizzazione, modifica la distribuzione delle zanzare e la probabilità che entrino in contatto con esseri umani. Di conseguenza anche la trasmissione di malattie infettive come Dengue, Zika o malaria risulta più difficile da monitorare e prevenire.

Lo studio, il primo a usare su larga scala metodi genetici per analizzare il comportamento alimentare delle zanzare, rappresenta però un importante passo avanti nella sorveglianza entomologica globale. I ricercatori, nel commentare i risultati, auspicano una maggiore standardizzazione dei metodi di analisi e l’integrazione con dati ambientali più precisi. Solo in questo modo, spiegano, sarà possibile costruire modelli predittivi efficaci e rafforzare le strategie di prevenzione.

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