Alla Unipol Domus la decidono due colpi di testa: il primo di Mandragora, il secondo del capitano dei sardi nel finale di partita
Dal nostro inviato Francesco Velluzzi
24 agosto 2025 (modifica alle 20:46) - CAGLIARI
Finisce 1-1 all’Unipol Domus tra Cagliari e Fiorentina. Una prova di grande orgoglio da parte dei sardi di Fabio Pisacane che festeggia al debutto su una panchina di Serie A. Anche se il pareggio lo raggiunge in pieno recupero, al 4’ minuto con un colpo di testa di Luperto lasciato tutto solo da Pablo Marì. Ma per la squadra sarda, colpita al 23’ della ripresa dal nuovo entrato Mandragora che, sempre di testa, stavolta colpevole Mina, aveva sfruttato un cross pennellato da un Gudmundsson ispirato in una sola occasione e poi praticamente nullo, sarebbe stata un po’ un’ingiustizia. Perché ha giocato decisamente meglio e dato molto di più. La Fiorentina ha sofferto la pressione alta del Cagliari che in mezzo ha sporcato tutte le giocate viola con tanta intensità e fame. Quella che chiede Pisacane. Ha giocato più d’attesa che di propositività. Forse ha pagato anche la stanchezza del giovedì di coppa e il gran caldo. Ma sicuramente non è un buon inizio.
primo tempo
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Fa tanto caldo all’Unipol Domus. Trenta gradi. In tribuna il presidente della Lega Ezio Simonelli che ha scelto Cagliari per la prima di campionato. In campo Pioli conferma gli 11 titolari di Presov in Conference. La sorpresa la fa Pisacane che si schiera con la difesa a quattro come aveva annunciato, ma davanti c’è Gennaro Borrelli, l’attaccante preso svincolato dal fallimento del Brescia. Dietro di lui agiscono Sebastiano Esposito che usa tutta la sua tecnica e Folorunsho che, spesso largo a sinistra, cerca di sorprendere gli ex compagni. Parte meglio la Fiorentina, ma finisce presto, perché la ragnatela predisposta da Pisacane con l’aiuto del vice Morelli, ex storico collaboratore di Pioli, è fitta. Tanta pressione e intensità per sporcare le giocate dei viola. Al 13’, il minuto solitamente dedicato al ricordo di Davide Astori, ex di entrambe, Esposito imbecca Deiola che crossa, Ranieri rimedia in angolo. Ma sul corner Folorunsho riesce a colpire e Gosens salva a un passo dalla linea con De Gea, che aveva toccato il pallone, battuto. La Fiorentina regge dietro, ma non riesce a imporsi se non con qualche giocata di Dodò, sicuramente il più attivo. Gud agisce tra le linee ma senza mai riuscire a districarsi. La curva Nord sciopera per 20’, poi entra e si fa sentire. Ai Viola, residenti in Toscana, la trasferta è vietata. Il Cagliari becca due gialli evitabili, Obert e Borrelli, dopo che Sohm stava per perdere una palla sanguinosa. Poi non succede più nulla.
secondo tempo
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Dagli spogliatoi non rientrano Ranieri e Ndour, sostituiti da Viti e Mandragora che debutta ufficialmente in questa stagione. Ma il canovaccio resta uguale, col Cagliari che prova sempre a creare maggior pericolosità e la Fiorentina attendista. All’11 Borrelli calcia fuori da due passi con De Gea che controlla. Prati lamenta un fastidio al ginocchio. Ma resiste. Fino al 16’ quando Pisacane opera i primi cambi con Mazzitelli al posto del regista ravennate e Luvumbo a dare gas per un esausto Esposito che ha corso davvero tanto. Pioli cambia anche un altro difensore, Comuzzo, inserendo Pablo Marì. Borrelli prova ancora a guadagnarsi spazi e falli, ma è Luvumbo che ha l’occasione per tirare. Ci prova ma è tutto facile per De Gea. Ma al 23’ la Fiorentina passa. Come a Presov nella sofferenza si esalta. Mai dare un metro ai viola. Gud, forse il peggiore nel primo tempo scodella un gran palla sulla quale Mandragora anticipa di testa Yerry Mina. Comincia così la nuova stagione di Rolly, nove reti nella passata stagione. Ora il rinnovo sarà più facile discuterlo. Il Cagliari è stanco. Pisacane prova altri due cambi: Gaetano e Idrissi. Ma al 31’ la Viola fallisce il raddoppio, proprio con Kean, non certo nella sua serata migliore. Corner di Fazzini, sponda di Sohm e il centravanti azzurro manda fuori da posizione favorevolissima. Al 35’ Luvumbo costringe al fallo e al giallo Marì appena fuori dall’area. E’ una punizione che può essere letale, ma Gaetano la calcia sulla barriera. Il Cagliari non si arrende e proprio Gaetano si riscatta con un gran tiro che costringe De Gea a un intervento straordinario. Poi ancora Luvumbo ma fuori. Pisacane gioca anche la carta del turco Kilicsoy, utile per i sei di recupero concessi da Sozza. E il Cagliari trasforma il recupero in oro. Perché al 49’ la splendida punizione di Gaetano trova la testa di Sebastiano Luperto, lasciato completamente solo da Marì e anche da Kean, che batte un non impeccabile De Gea. E il Cagliari può festeggiare. Un punto preziosissimo.