Yamaha Tracer 9 GT+, test in montagna e autostrada

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Pensata per un utilizzo 70 per cento turistico e 30 per cento sportivo, si posiziona al vertice della famiglia Tracer. Dotata di cambio Y-Amt, sospensioni semi-attive Kads e doppio radar per cruise control adattivo e blind spot detection, si distingue per la capacità di unire prestazioni brillanti, comfort e sicurezza. Il motore CP3 da 890 cc resta un punto fermo per elasticità e piacere di guida. È già nelle concessionarie a 18.599 euro

Valerio Boni

21 maggio 2025 (modifica alle 11:32) - BLED (SLOVENIA)

Roads of Life, la comunità dei viaggiatori Yamaha, è un manifesto, rappresenta un modo di vivere la moto come compagna di viaggio, strumento di evasione, partner sportivo. E nella gamma turistica, la Tracer è l’emblema di tutto questo. Con la Tracer 9 GT+, che completa verso l'alto una gamma già articolata, Yamaha porta al massimo livello il concetto di sport-touring intelligente e connessa, introducendo una serie di novità che hanno l'obiettivo di rendere più coinvolgente e personalizzabile la guida. Rispetto alle sorelle già in listino, la nuova GT+ alza l’asticella in ogni ambito: tecnologia, comfort, sicurezza, piacere di guida.

Addio frizione

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La famiglia Tracer si sviluppa su cinque declinazioni: Tracer 7, Tracer 7 GT, Tracer 9, Tracer 9 GT e Tracer 9 GT+. All’interno di questa galassia, la GT+ rappresenta la punta più alta, posizionandosi sopra la GT anche per dotazione di serie, con cambio Y-Amt (Yamaha Automated Manual Transmission) che è stato montato per la prima volta sulla MT-07, il cruise control adattivo, il radar posteriore con blind spot detection e un insieme di soluzioni tecniche pensate per rendere più semplice, sicura e gratificante ogni uscita su due ruote.

Fari tecnologici

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Lo stile della Tracer 9 GT+ è stato rivisto per favorire l'integrazione con le nuove tecnologie: il radar anteriore è incastonato tra i proiettori Matrix Led, dotati di funzione adattiva, capaci di orientare il fascio luminoso in base all’angolo di piega e di assicurare una funzione antiabbagliante. La carenatura è stata ridisegnata per migliorare la protezione aerodinamica e ridurre le turbolenze su casco e spalle. E le colorazioni proposte sono due: Icon Performance e Blu Cobalto.

Motore ottimizzato

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Anche la GT+ è costruita attorno al noto tre cilindri CP3 di 890 cc, con una potenza di 119 Cv a 10.000 giri, e una coppia di 93 Nm a 7.000. La sua configurazione compatta e leggera offre una distribuzione favorevole dei pesi e un’erogazione fluida che si adatta sia alla guida rilassata sia a quella più sportiva, anche se non è chiaramente una moto da pista. Questo motore è stato ulteriormente ottimizzato per il 2025, con interventi mirati sui rapporti di quarta e quinta marcia, con l'obiettivo di migliorarne la silenziosità e la fluidità di funzionamento, particolarmente nelle fasi intermedie della cambiata. In più, la generazione elettrica dell'alternatore è stata potenziata fino a 100 Watt per garantire l’efficienza dei numerosi sistemi elettronici a bordo. Il CP3 conferma così la sua doppia anima: entusiasmante quando si spalanca il gas, ma anche fruibile nel traffico quotidiano, grazie alla sua coppia robusta già dai bassi regimi.

Cambio rivoluzionario

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La vera rivoluzione è rappresentata dall’adozione del cambio Y-Amt. Questo sistema consente di eliminare la leva della frizione e il pedale del cambio, rendendo la guida più intuitiva e meno affaticante, soprattutto nel traffico o nei lunghi viaggi. In modalità automatica (AT) si può scegliere tra il programma D, più dolce e orientato al comfort, e D+, che offre passaggi di marcia più pronti e coinvolgenti. In modalità manuale (MT), chi guida ha il pieno controllo tramite le palette posizionate sul lato sinistro del manubrio: una soluzione che si dimostra rapida, precisa e anche più veloce di molti quickshifter tradizionali. Il sistema è stato progettato per dialogare con la piattaforma inerziale e con le sospensioni semi-attive, ottimizzando l’assetto in tempo reale per ridurre gli effetti delle cambiate sull’equilibrio dinamico della moto. Il risultato è un sistema sofisticato ma immediato, adatto sia al motociclista esperto sia a chi cerca una soluzione senza pensieri.

Sospensioni semi attive

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Le sospensioni Kyb semi-attive Kads (Kyb Actimatic Damper System) rappresentano un altro elemento distintivo della Tracer 9 GT+. Si tratta di un sistema che analizza costantemente parametri come velocità, inclinazione, frenata e accelerazione, per regolare in tempo reale la risposta della forcella e del monoammortizzatore. Le due tarature predefinite, A1 (più rigida, per una guida sportiva) e A2 (orientata al comfort), sono affiancate dalle modalità Custom 1 e 2, che permettono di personalizzare la risposta delle sospensioni in maniera molto dettagliata, tramite l'app dedicata o accedendo dal menu di bordo. L’efficacia si percepisce in ogni condizione: su asfalto liscio la moto è incollata a terra, mentre su fondi irregolari il sistema riesce a smorzare buche e imperfezioni con grande prontezza, garantendo comfort e sicurezza. L’interazione tra sospensioni e cambio Y-Amt consente inoltre di contenere le variazioni d’assetto in accelerazione e frenata, migliorando la fluidità generale della guida.

Elettronica

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Oltre al cruise control adattivo (Acc), la dotazione comprende il sistema Forward Collision Warning, che segnala il rischio di collisione con avvisi visivi e allertando tutta l'elettronica di bordo. Il radar posteriore consente il blind spot detection, segnalando sugli specchi retrovisori l'arrivo di veicoli, mentre la frenata è gestita dall'Unified Brake System, che interviene per potenziare la frenata in caso di emergenza. L'’Imu a 6 assi coordina tutti i controlli dinamici: traction control, slide control, wheelie control e Abs cornering.

Come va, salire in sella

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Yamaha dichiara per questa moto un mix 70 per cento turistico e 30 per cento sport. Ed effettivamente, la Tracer 9 GT+ sorprende per il comfort, compreso quello della sella, un componente che non sempre si è distinto nei modelli del marchio. Il parabrezza regolabile elettricamente offre 100 mm di escursione, la sella è più alta (845 o 860 mm) ma meglio sagomata, e con un'imbottitura che sorprende positivamente per l'accoglienza che riesce ad assicurare anche dopo diverse ore alla guida. Anche le sospensioni offrono la loro collaborazione, abbassando leggermente l'altezza nei primi 30 secondi post accensione, per facilitare le operazioni da fermo. Il sistema Vehicle Hold Control è invece una manna per le partenze in salita, soprattutto quando si viaggia a pieno carico.

Come va, una chiave per tutto

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La strumentazione Tft da 7 pollici è chiara, ben leggibile e personalizzabile. Comprende la navigazione Garmin gratuita, la connettività Bluetooth e consente di scegliere tra tre layout grafici. I blocchetti retroilluminati risultano intuitivi, con la sola esclusione di qualche comando un po’ "affollato". Un'unica chiave smart key, da tenere in tasca, controlla accensione, serbatoio e borse laterali. Tra i numerosi dispositivi che fanno parte dell'equipaggiamento ci sono anche il Tpms, il controllo della pressione pneumatici, e una catena a bassa manutenzione.

Come va in montagna

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Durante la presentazione stampa, che prevedeva un test di oltre 340 km tra Slovenia, Austria e Italia, la GT+ ha affrontato ogni tipo di strada. In autostrada ha messo in mostra l’efficacia del radar e del cruise adattivo, mentre tra i tornanti alpini, la moto ha brillato per equilibrio dinamico, precisione e facilità. Non è leggera (232 kg in ordine di marcia), ma il bilanciamento è ottimo e il tre cilindri offre sempre la risposta giusta. Con il cambio in modalità manuale MT, la guida diventa più coinvolgente. I cambi marcia con le dita sono rapidi, secchi e intuitivi. In D+, la guida è fluida, perfetta per andature allegre. Bisogna tuttavia sottolineare che anche senza cercare il setup personalizzato intervenendo su tutti i controlli, anche la modalità standard D va ben oltre il semplice compromesso. Consente infatti di mantenere andature brillanti, potendo contare su risposte delle sospensioni più morbide ma comunque efficaci, mantenendo la possibilità di selezionare, se lo si desidera, le marce tramite le due palette sul manubrio.

Come va, il comfort

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Salire in sella alla Yamaha Tracer 9 GT+ significa entrare in una nuova dimensione della guida sport-touring. L’ergonomia, con una triangolazione ben bilanciata tra manubrio, pedane e sella, permette di affrontare anche lunghi trasferimenti senza affaticamento. E la nuova sella, pur più alta di 20 mm rispetto al passato, risulta accogliente grazie alla sagomatura più snella nella zona anteriore, che agevola l’appoggio a terra anche per piloti di statura media. L’imbottitura è abbastanza compatta, e la seduta del passeggero è stata migliorata sia in termini di dimensioni sia di sostegno.

Come va, agilità inattesa

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La Tracer 9 GT+ si rivela agile e composta nei tratti più guidati. Nei tornanti, anche stretti, sorprende per la rapidità nei cambi di direzione, pur con i suoi 232 kg dichiarati in ordine di marcia. Il merito è da attribuire alla distribuzione dei pesi, al telaio Deltabox irrigidito nella zona centrale e alle sospensioni Kads, sempre reattive. In modalità A2, pensata per un impiego turistico, la taratura di forcella e monoammortizzatore è morbida, ma mai cedevole: la moto risulta ben gestibile anche sui fondi dissestati. In A1, invece, la taratura si irrigidisce per una guida più aggressiva, regalando un avantreno incisivo in ingresso curva e una percezione di grande precisione nelle staccate più decise. L’interazione tra ciclistica e motore è uno dei punti di forza della Tracer. Il tre cilindri CP3 ha una voce piena e una progressione lineare, ma mai noiosa: in modalità Sport, una minima apertura del gas è sufficiente per liberare coppia e suono coinvolgenti, mentre in modalità Rain o D il carattere si fa docile e rotondo, perfetto per macinare chilometri in relax. La gestione dell’erogazione è sempre fluida e prevedibile, ideale anche per chi affronta per la prima volta una moto di questa categoria.

Come va l'Y-Amt

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Il cambio Y-Amt contribuisce in modo determinante a rendere la guida più piacevole e meno affaticante. In modalità automatica D+, la cambiata è rapida e quasi sportiva, perfetta per una guida dinamica; D, invece, privilegia la dolcezza e la progressività, limitando qualsiasi reazione brusca. In modalità manuale, il passaggio di marcia con le palette al manubrio è istantaneo, quasi sportivo, e si accompagna a una risposta precisa della ciclistica, senza “strappi” o scompensi. Non si sente la mancanza della leva frizione: il sistema è talmente naturale che dopo pochi chilometri diventa difficile desiderare un cambio tradizionale. Nel misto veloce, la GT+ procede con sicurezza e compostezza. Nei tratti in salita o in discesa, la frenata si rivela un valore aggiunto: modulabile, potente, coadiuvata da un sistema Ubs che entra in gioco in caso di decelerazioni d’emergenza, migliorando la stabilità generale e aiutando chi guida a mantenere il controllo senza stress.

Come va in autostrada

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A velocità autostradale, la protezione aerodinamica è più che adeguata: il plexiglas regolabile elettricamente permette di adattare il flusso d’aria in base alle condizioni, riducendo le turbolenze a carico di casco e spalle. A circa 130 km/h si può viaggiare senza fatica, godendo anche del silenzio aerodinamico, un aspetto che non è scontato su molte crossover. Il cruise control adattivo, fluido e intuitivo, si dimostra utile anche nel traffico autostradale più congestionato, mantenendo la distanza impostata con precisione.

Per chi è adatta e prezzi

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In definitiva, la Tracer 9 GT+ riesce a fondere due anime in apparenza distanti, turismo e sport, in un’unica esperienza coerente e coinvolgente. Il tutto con un margine di personalizzazione talmente ampio da cucirsi addosso la moto in ogni situazione, dal tragitto casa-lavoro al passo alpino da affrontare con grinta. Una moto che invita a partire, e non  impedisce mai di divertirsi davvero. A 18.599 euro (franco concessionario), non è una moto economica, ma è senza dubbio la più ricca e raffinata Tracer di sempre.

  • Piace: 
  • equilibrio tra comfort e sportività, che permette di affrontare tanto i lunghi viaggi quanto la guida dinamica,
  • Elettronica di bordo, completa e ben integrata, sempre intuitiva e mai invadente.
  • Non piace: 
  • il peso complessivo si fa sentire nelle manovre da fermo o a bassa velocità; 
  • in fase di manovra anche l'innesto del cambio può essere un po' brusco.

Scheda tecnica

Yamaha Tracer 9 GT+


Motore3 cilindri in linea raffreddato a liquido, 890 cc
Potenza119 Cv (87,5 kW) a 10.000 giri
Coppia93 Nm a 7.000 giri
CambioY-Amt  a 6 rapporti con funzione automatica e manuale
TelaioDeltabox in alluminio pressofuso
Sospensione anterioreForcella telescopica Kyb da 41mm, semi-attiva Kads a controllo elettronico, escursione 130 mm
Sospensione posterioremonoammortizzatore semi-attivo a controllo elettronico, escursione 131 mm
Freno anterioredoppio disco da 298 mm
Freno posterioredisco singolo da 267 mm
Ruota anteriore120/70Z R17
Ruota posteriore180/55Z R17
Lunghezza2.175 mm
Interasse1.500 mm
Altezza sella845 - 860 mm
Capacità serbatoio19 litri
Peso232 kg in ordine di marcia
Prezzo18.599 euro
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