Alta tensione nel M5s alla vigilia del Consiglio nazionale a cui è attesa anche Chiara Appendino.
La deputata, durante l'ultima assemblea dei parlamentari aveva criticato la linea del partito, chiedendo maggiore autonomia rispetto al Pd e al resto del centrosinistra. Una posizione esternata con forza dopo i magri risultati del Movimento in Toscana, a cui in giornata hanno risposto in blocco tre big del Movimento in tre interviste distinte: Stefano Patuanelli, Michele Gubitosa e Paola Taverna. Che le ha riservato una vera e propria stoccata: "Appendino fa parte del Consiglio nazionale ed era sicuramente quella la sede più opportuna per un vicepresidente per poterne parlare e portare delle proposte". L'ex sindaca di Torino, che in queste ore starebbe valutando le dimissioni dalla carica di vice di Giuseppe Conte, per ora non ribatte ma chi la conosce è certo che domani parlerà eccome.
Insomma, il rischio strappo è reale ed in parte già si sta consumando. Appendino dice basta alle "autoassoluzioni"? Gubitosa risponde che "nessuno ha mai parlato di autoassoluzioni", si sta "portando avanti un percorso" partito dalla costituente Nova. "In Toscana la nostra base ha votato sì all'alleanza e abbiamo inciso", "in Piemonte, dove siamo andati da soli non abbiamo preso questa montagna di voti". Una sottolineatura - quella dei dati piemontesi - ribadita anche dal capogruppo dei pentastellati in Senato, Stefano Patuanelli, che da un lato rimarca come la strada intrapresa dal Movimento sia "figlia di scelte della nostra comunità e non di un'imposizione del presidente", dall'altro si dice stupito "dal non aver letto una smentita riguardo alla storia delle dimissioni" minacciate da Appendino in assemblea. "Oltretutto - fa presente - in questo momento i vicepresidenti sono in prorogatio fino alla votazione del nuovo mandato di Conte come leader". E' previsto, infatti, la prossima settimana il rinnovo delle cariche, anche se, con l'ex premier candidato unico alla presidenza, non ci sarà molta suspense.
Appendino - riferisce chi ha avuto modo di sentirla - non avrebbe gradito il "metodo" del "fuoco di fila" contro di lei e, dopo le interviste, avrebbe ricevuto diverse telefonate da colleghi parlamentari. Non solo. In giornata sono circolate indiscrezioni, non confermate, che davano per imminente un suo addio alla carica di vicepresidente, secondo alcuni anche prima del consiglio nazionale. E invece pare proprio che il confronto ci sarà: in videocollegamento dalle 10. Si tratta della prosecuzione di una riunione che si era già tenuta questa settimana (a cui Appendino, però, non aveva partecipato); all'ordine del giorno il seguito del confronto politico sulle regionali. Conte in giornata è stato tutto concentrato sulla manovra e, in particolare, sulla vicenda Ranucci lanciando l'iniziativa di una piazza per la libertà di informazione. Che dirà durante la riunione dei pentastellati? "Quello che aveva da dire lo ha detto in chiaro", rispondono dal suo entourage. Il riferimento è alle dichiarazioni del leader di un paio di giorni fa: "Il nostro processo costituente ha definito il M5s come una forza progressista indipendente - aveva rivendicato. Si va insieme solo se ci sono programmi chiari e concordati per iscritto con obiettivi strategici condivisi". Le dimissioni di Appendino? "Non ho ricevuto niente. Oltretutto, in questo contesto non avrebbe alcuna logica, le cariche sono tutte in scadenza e scadono automaticamente anche tutti i vicepresidenti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA