"Devo darmi un pizzicotto, è vero
quel che è successo? In questo momento non trovo parole, provo
mille sensazioni diverse". Scherzando ma non troppo, il
monegasco Valentin Vacherot ha reagito così dopo la vittoria più
importante della sua carriera, su Novak Djokovic, nella
semifinale del Masters 1000 di Shanghai.
Proveniente dalle qualificazioni, il n.204 al mondo - già
sicuro di salire alla posizione 58 da lunedì, sempre che non
vinca anche la finale - ha anche quasi chiesto scusa al
pubblico, "so che non molti di voi volevano che vincessi", e
ammesso che "avere Novak dall'altra parte del campo è stata
un'esperienza inestimabile. Imparerò molto da questa partita,
un'ora e 40 minuti di pura gioia, ma devo tenere i piedi per
terra e concentrarmi sulla preparazione alla finale". Domani,
potrebbe trovare dall'altra parte della rete il cugino, Arthur
Rinderknech, in campo nell'altra semifinale contro il russo
Daniil Medvedev.
Il serbo ha lottato per restare in partita, ma non era certo
al meglio. Nel primo set ha vomitato a bordo campo e ha
zoppicato a lungo, ricevendo più volte cure mediche dal
fisioterapista, con massaggi alla schiena, anche nella seconda
partita. Alla fine si è dovuto arrendere ad un avversario che,
messo a segno il punto decisivo, in segno di rispetto non ha
nemmeno esultato, come poteva essere normale dopo aver raggiunto
tale traguardo.
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