Accordo vicinissimo con il tecnico toscano: contratto biennale, attesa oggi l’ufficialità
Tutto è cominciato in un caldissimo pomeriggio milanese. Giovedì 29 maggio, Milano è già una fornace, temperatura intorno ai trenta gradi. Il clima nell’ufficio del presidente granata, Urbano Cairo, è gradevole: dall’altra parte della scrivania c’è Marco Baroni, seduto accanto a lui il direttore tecnico torinista, Davide Vagnati. È quella che, in gergo, si chiama la prima conoscenza: è la storia dell’iniziale contatto tra il tecnico Baroni e il mondo granata che lascia nella mente di tutti i presenti un’eccellente impressione. Tre ore e mezza di vertice, forse pure qualcosa di più, nel corso delle quali ci si è conosciuti, parlati, raccontati, abbozzando una prima ipotesi di progetto tecnico. Pochi giorni più tardi, ci siamo quasi. È all’orizzonte l’alba di una nuova era, l’avvio di un nuovo ciclo con respiro (almeno) biennale. Marco Baroni è a un passo dall’assumere l’incarico di allenatore del Toro. Via al conto alla rovescia.
Ultimo sprint
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Siamo all’ultima curva, è in corso lo sprint finale: Baroni ha già accettato il Toro, e chi lo conosce racconta che lo abbia fatto con grande entusiasmo. Dopo le naturali riflessioni del caso, il Toro è andato dritto su di lui, convinto che si tratti dell’uomo giusto sulla panchina giusta per costruire un nuovo progetto di elevato interesse, in linea con le ambizioni e le aspettative della proprietà. E allora, dicevamo: manca poco, l’ultimo miglio. Ieri, ancora a Milano, il Torino e Baroni si sono rivisti per la seconda volta dopo il colpo di fulmine scattato nel pomeriggio del 29 maggio. Sono arrivate le strette di mano, poi tutti insieme a cena per conoscersi meglio e approfondire la programmazione dell’anno che verrà. Cosa manca? I passaggi formali, quelli sostanziali sono ormai in banca: ovvero la firma e poi il comunicato. Sono attesi a breve, è una questione di ore.
Gavetta e filosofia
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Marco Baroni sta per firmare il suo nuovo accordo con il Toro sulla base di un contratto della durata di due anni. Arriva dopo l’ultima esperienza alla Lazio: nell’ultimo campionato a lungo, e in particolare nel girone di andata, la Lazio di Baroni è stata una delle squadre più ricche di gioco ed interessanti della Serie A. Sono mancate le energie nel finale per centrare la qualificazione in Europa (e comunque con la chiusura a 65 punti), ma il percorso è stato a tratti entusiasmante. È un tecnico mattiniero, un pensatore-lavoratore: ha raccontato di svegliarsi spesso verso le 5 del mattino e, nelle due prima della colazione, di riempire di appunti il taccuino. Viene da lontano, dalla gavetta: persona perbene, immagine e comunicazione sobria ed equilibrata, porta con sé tante idee di calcio, prodotto di un lungo percorso in panchina. Il 22 giugno festeggerà i 25 anni da tecnico in un viaggio cominciato nel 2000 alla Rondinella. La sua filosofia è tutta in una frase del passato: "In una squadra non servono pochi, non bastano tanti, ci vogliono tutti". A Torino potrebbe essere accompagnato dallo storico vice, Fabrizio Del Rosso. Ama andare in barca a vela. La navigazione granata sta per iniziare: presto il Toro e Baroni potranno augurarsi buon vento.