Taddeucci regina dei mari: 'Ora io al pari delle grandi'

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Voleva essere come la campionessa olimpica Sharon van Rouwendaal o la sua rivale, ma ormai anche amica, Moesha Johnson. E Ginevra Taddeucci, a 28 anni, ci è riuscita. Negli ultimi due anni, l'atleta fiorentina ha preso tutto, o quasi, quello che le acque libere potevano offrirle: bronzo olimpico a Parigi nuotando nella Senna, primo titolo europeo, quattro argenti iridati e la sua prima Coppa del Mondo, vinta ieri a Golfo Aranci, chiusa con gara tutta d'attacco e uno sprint d'autore in 1h58'56''5 nella 10 chilometri.

"Fare una carriera come la mia penso sia il sogno di tanti.

 In due anni sono riuscita a coronare quasi tutto quello che mi ero prefissata, quindi ora non mi do tanti obiettivi - le parole di Taddeucci al telefono con l'ANSA -. La coppa del mondo è il coronamento di un percorso, come Sharon van Rouwendaal volevo esser al pari delle grandi nuotatrici del passato e penso di esserci riuscita". Ginevra è soddisfatta, anche tanto, e non potrebbe essere altrimenti, perché se nel 2024 è arrivata la medaglia olimpica, la stagione successiva è stata ancora migliore. Ai limiti della perfezione. "È difficile che possa fare di meglio in futuro - ci racconta -. Ho raggiunto tutte le soddisfazioni che avevo nel nuoto".

E dunque ora? Viene lecito chiederglielo, perché a 28 anni c'è ancora margine per continuare a domare i mari di tutto il mondo. "Adesso ho bisogno di staccare, le ultime due stagioni sono state piene di pressioni - la risposta dell'atleta -. Anche mentalmente dopo Singapore non ne avevo più". È chiaro poi che la mente di tutti vada già a Los Angeles 2028, quando Ginevra avrà 31 anni. "Ma preferisco non guardare così tanto in là - spiega -. Come ho sempre fatto affronterò uno step alla volta e per fortuna il prossimo anno per me sarà più tranquillo". Dunque meritate vacanze insieme al fidanzato Matteo Furlan, nuotatore come lei. "Anche a lui dedico questa mia vittoria in coppa del mondo - dice Taddeucci -. È sempre con me in vasca e fuori. Ma questo successo lo condivido anche con i miei genitori, che ci sono sempre, con il mio coach che mi allena e con le Fiamme Oro che mi sostengono economicamente".
    C'è la mano di tutti sui suoi successi, per quella che la fiorentina, a Golfo Aranci, ha definito una "cornice perfetta".
    Ha raggiunto quella consapevolezza che la consacra tra le grandi del nuoto, non solo italiano, ma mondiale. E lo switch, così racconta Ginevra, è arrivato dopo la medaglia olimpica di Parigi, quando arrivò terza dietro van Rouwendaal (ritiratasi dopo l'oro vinto) e Johnson. "Lì sono diventata amica di Sharon e Moesha. In acqua sono mie rivali ma non ci facciamo scorrettezze. È fondamentale avere delle alleate e la stima ricevuta mi ha fatto capire che valessi quanto loro".
    Ma sono amiche anche al di fuori delle gare, non a caso Ginevra è andata in Australia dove c'era anche Johnson a gareggiare. "Abbiamo anche condiviso la camera e ci siamo frequentate al di fuori", le sue parole prima di tornare a concentrarsi sulle ultime gare a Golfo Aranci. Consapevole non solo della sua forza, ma di far parte di un movimento, quello italiano, in totale ascesa. "Siamo molto forti. Poi con il livello di Paltrinieri diamo uno smacco a tutti...". 
   

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