"Striscia di Gaza da cancellare": i tifosi contro l'ex Salernitana Weissman, salta il trasferimento

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Era tutto fatto per il passaggio dell'israeliano dal Granada al Fortuna Dusseldorf, ma il club tedesco ha scelto di rinunciare all'acquisto dopo la scoperta di alcuni post sui social. Il calciatore però si difende: "Non promuovo odio, nessun esterno può capire"

Salvatore Malfitano

5 agosto - 19:36 - MILANO

Shon Weissman aveva preso una posizione molto decisa sul conflitto tra Israele e Palestina. Sui suoi profili si era espresso con frasi come "cancellare la striscia di Gaza" e "sganciare 200 tonnellate di bombe" sui nemici. Ebbene, tutto questo atteggiamento belligerante è costato il trasferimento all'attaccante del Granada. L'israeliano, infatti, era in procinto di firmare con il Fortuna Dusseldorf in 2. Bundesliga, ma quando la notizia di un suo imminente acquisto è cominciata a circolare in rete, i tifosi si sono mobilitati in massa. Sempre attraverso i social è partita una vera e propria campagna contro l'ex giocatore della Salernitana, finché la società non ha dato ascolto ai propri sostenitori. "Abbiamo esaminato attentamente Shon Weissman, ma alla fine abbiamo deciso di non ingaggiarlo" si legge nel post su X diffuso dal club. 

LA RISPOSTA

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Il calciatore ha replicato con un lungo messaggio pubblicato su Instagram. "Sono figlio di una nazione ancora addolorata dagli orrori del 7 ottobre. Quel giorno nero, quando intere famiglie sono state assassinate, rapite e brutalizzate, resta una ferita aperta per me come persona, come membro della famiglia di Israele e come atleta che rappresenta il proprio Paese. È sia possibile che necessario opporsi al male verso le persone innocenti di entrambi gli schieramenti ma non permetterò di dipingermi come uno che promuove l'odio. Se questo è difficile da accettare per qualcuno, allora consiglio di dare un'altra occhiata a ciò che è accaduto quel 7 ottobre. Mentre mi presto a tutte le critiche, sto male al pensiero che non venga considerato tutto il contesto. In un momento di dolore nazionale e personale, resto fedele ai valori di umanità, sportività e rispetto reciproco. Alla fine dei conti, una persona sarà sempre al fianco del proprio Paese, indipendentemente da tutto. Nessun esterno può davvero capire cosa stiamo passando. La lealtà non è oggetto di discussione, non lo è specialmente quando la nostra gente sta ancora seppellendo i morti. Sono profondamente grato per il supporto ricevuto dalle persone che realmente mi conoscono e continuerò a portare orgogliosamente la bandiera di Israele ovunque io giocherò".

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