Vienna è distante da Bologna, ma mentre Jannik Sinner si è allenato nella capitale in vista dell'esordio nel torneo Atp 500 austriaco, resta calda al di qua delle Alpi la polemica per la sua decisione di non partecipare a novembre nel capoluogo emiliano alle Finali di Coppa Davis.
Nella Wiener Stadthalle, Sinner ha impiegato il martedì scaldando i muscoli in una partitella con Daniil Meedvedev, non senza qualche risata tra i due, e concentrandosi sul match di oggi pomeriggio con il tedesco Daniel Altmaier, n.51 Atp, sul quale è in vantaggio 2-1 e che ha battuto all'inizio di ottobre al torneo di Shanghai.
Sinner è il protagonista più atteso del torneo, dove, ricorda in un'intervista all'emittente austriaca, "nel 2019 partecipai con una wild card. Oggi ho un altro status ma la stessa voglia di dare il massimo. Vienna è quasi un torneo di casa e quando vengono la famiglia e i miei amici, per me significa molto", ammette.
All'esordio positivo oggi nel torneo austriaco per Flavio Cobolli e Matteo Berrettini: il primo ha battuto il ceco Tomas Machac in due set (7-6, 6-2). L'azzurro, numero 22 del mondo, al secondo turno potrebbe affrontare proprio Jannik Sinner. Berrettini, numero 59 del mondo, ha eliminato l'australiano Alexey Popyrin (n.48) con il punteggio di 7-6, 6-3 in un'ora e 35 minuti. Negli ottavi domani affronterà il britannico Cameron Norrie (n.35).
Arnaldi si è qualificato invece lunedì agli ottavi, imitato in serata da Musetti, che ha sconfitto il serbo n.67 al mondo Hamad Medjedovic col punteggio di 6-4 6-3. Un avversario mai affrontato prima, entrato in tabellone per sostituire Stefanos Tsitsipas, che ha annunciato il suo forfait a pochissime ore dal confronto con Musetti.
In tema Davis, Sinner ritiene di aver fornito adeguate motivazioni alla sua scelta e molti hanno preso le sue parti, in considerazione sia del lustro che il n.2 al mondo dà al tennis azzurro, e all'Italia in generale, sia del fatto che l'assalto alla terza Davis consecutiva non è un miraggio per il team comunque forte guidato Filippo Volandri. A sostenere le ragioni dell'altoatesino c'è, tra gli altri, Matteo Salvini, che definisce Sinner "un orgoglio italiano".
"Capisco la rabbia di qualche tennista da salotto, ma godiamoci un campione che il mondo ci invidia", sottolinea il vicepremier, che si trova in sintonia con Dino Zoff, grato al tennista che "come italiano porta già onori, gloria e vittorie con i suoi risultati nel circuito. Ci sta che si possa fermare un attimo, anche perché l'Italia ha un'ottima squadra in Davis", afferma il campione del mondo 1982.
Gli ex vincitori di Davis Paolo Bertolucci e Corrado Barazzutti difendono la scelta del giovane collega, affermando tra l'altro che non solo per lui ma anche per l'Italia è più importante la vittoria in uno slam che un trofeo che ha perso parte del suo fascino. Di tutt'altro avviso un'altra leggenda azzurra, Andrea Lo Cicero, che ricorda che "nel rugby c'è la squalifica se rifiuti la nazionale. Comunque, penso che sia una questione di rispetto nei confronti del Paese".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA

2 giorni fa
3

