Sinner, dalle cinque finali Slam consecutive all'imbattibilità Major sul cemento: tutti i record

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Jannik festeggia 300 vittorie in tour sulle tracce di Federer e Djokovic. Ma è il più giovane a raggiungere quattro finali nella stessa stagione

Pellegrino Dell'Anno

7 settembre - 01:05 - MILANO

Jannik Sinner, o anche l'uomo dei record. Nella sua luminosa, e ancora giovane, carriera, l'altoatesino ha riscritto e ha inserito il suo nome in tanti primati. Quasi inutile parlare di quelli del tennis italiano, tutti o quasi ormai di sua pertinenza, ultimo dei quali quello delle vittorie Slam: contro Auger-Aliassime è arrivata l'87esima, una più di Pietrangeli. Ma è a livello mondiale che Jannik sta mettendo il suo nome accanto a quello dei più grandi. D'altronde 5 finali Slam consecutive, dallo Us Open 2024 allo Us Open 2025, sono un lusso per pochi. Basti pensare che solo Federer con le sue 10 tra Wimbledon 2005 e lo Us Open 2007 (più una striscia da 8 tra il 2008-10) e Djokovic con 6 tra l'Australian Open 2015 e il Roland Garros 2016 (anche 5 tra il 2020-21) hanno fatto meglio. Nadal si è "fermato" a 5: Roland Garros 2011-Roland Garros 2012.

grande tra i grandissimi

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Oltre a colpire il numero di finali consecutive, da esaltare è l'aver raggiunto 4 finali Slam nella stessa stagione. Nell'Era Open, dal 1969, è riuscito solo ad altri 3 prima di lui. Rod Laver nel '69, unico a vincerle tutte completando il Grande Slam; Federer nel 2006-2007 (perse solo al Roland Garros) e 2009; Djokovic nel 2015, 2021 e 2023, sempre vincendo tre Slam. Neanche mostri sacri come Rafa Nadal o Pete Sampras hanno tagliato un tale traguardo. E Sinner è addirittura il più giovane di sempre a riuscirci, a 24 anni e 22 giorni. Quasi un anno meno di Federer, 25 anni e 33 giorni quando ci riuscì nel 2006. Tra l'altro, se Jannik dovesse battere Alcaraz, sarebbe anche il primo giocatore a confermarsi campione allo Us Open dallo stesso Federer nel 2008.

rivalità per gli annali

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La narrazione di Sinner è epica perché accompagnata da un avversario degno di tale nome, come Carlos Alcaraz. I due saranno la prima coppia di giocatori nell'Era Open a sfidarsi in tre finali Slam nella stessa stagione, non succedeva dal 1964, quando Emerson batté Stolle in Australia, a Wimbledon e agli Us Championships. Un segnale ulteriore del dominio che hanno imposto sul tennis è il dato degli ultimi 17 tornei con entrambi in tabellone: uno dei due, con la sola eccezione di Madrid 2024 (Sinner si ritirò, Alcaraz perse da semi infortunato), ha sempre poi alzato il trofeo. Una rivalità di fenomeni, per quanto sul cemento ci sia un chiaro favorito.

il re della regolarità

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Il cemento è la superficie più "affidabile": regolare, restituisce sempre gli stessi rimbalzi, non è granché influenzata dalle condizioni atmosferiche. Non a caso, Sinner è quasi irraggiungibile su questi campi. Ancora una volta, sono i numeri a confermarlo: 27 vittorie consecutive nei tornei del Grande Slam sul cemento, da Van de Zandschulp all'Australian Open 2024 ad Auger-Aliassime allo Us Open 2025, per il momento. Pareggia dunque la seconda striscia più lunga di sempre, di Djokovic. La medaglia d'oro rimane a Federer, a quota 40 dallo Us Open 2005 (primo turno contro Ivo Minar) alla semifinale dell'Australian Open 2008 persa proprio contro Nole. La vittoria di ieri ha tra l'altro permesso a Jannik di vincere almeno 26 partite Slam in una singola stagione, come solo i soliti Roger e Nole, e ovviamente Laver nel suo magico 1969.

orgoglio personale

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Vale infine la pena ricordare che l'ultimo campione uscente a giocarsi il titolo era stato Djokovic nel 2016, nove anni fa. In generale, nell'Era Open ci sono riusciti solo in 10 prima di Sinner, tutti ex n.1. E Jannik tra l'altro lo ha fatto vincendo la 300esima partita nel circuito principale, primo a riuscirci tra i nati nel terzo millennio. Diventando anche il quinto italiano a tagliare questo traguardo dopo Fognini (leader con 426), Panatta, Seppi e Barazzutti. Uno dei pochi record che ancora gli manca. Ma l'impressione, netta, è che sia solo una questione di tempo.

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