Sindacati del tutto divisi. Cgil, Cisl e Uil si preparano a portare la manovra in piazza ma separatamente, con ragioni diverse e modalità opposte. La Cgil la boccia e proclama il quarto sciopero di fila contro la legge di Bilancio del governo Meloni (e prima ancora del governo Draghi): venerdì 12 dicembre, questa volta anche senza la Uil con cui aveva condiviso quelle ultime proteste. E lo fa alla vigilia dell'iniziativa della Cisl, che pure si mobilita ma con una manifestazione di sabato, il 13 dicembre a Roma, per rilanciare il Patto della responsabilità. Anche la Uil non resta ferma e si appresta a lanciare una sua manifestazione, che sarà con ogni probabilità di sabato: lo deciderà martedì prossimo nella riunione dell'esecutivo confederale.
A separarli nettamente è il giudizio sulla manovra. Bocciata su tutti i fronti dalla Cgil di Maurizio Landini, che la bolla come "ingiusta, sbagliata" e senza le risposte necessarie - dai salari al fisco e alle pensioni - e che pertanto chiede di cambiare radicalmente. Per sostenere il rinnovo di tutti i contratti, defiscalizzati, un piano di assunzioni nei settori pubblici, investimenti in sanità e istruzione e non nelle armi, la restituzione del fiscal drag e il blocco dell'aumento dell'età pensionabile. Di qui il nuovo sciopero generale, con manifestazioni in tutta Italia.
Scelta lontana dalla linea della Cisl, che rilancia su un patto sociale. Per il sindacato guidato da Daniela Fumarola, la legge di Bilancio è il primo tassello di quello che chiama "Patto della responsabilità" tra le forze riformiste e il governo per affrontare le emergenze del Paese e rafforzare la crescita, anche alla luce della fine degli effetti del Pnrr nel 2026. Sulla manovra il suo è un giudizio articolato e, oltre ad un no netto alla rottamazione delle cartelle, sollecita alcune modifiche al testo a partire dalla richiesta di rifinanziare il fondo per la legge sulla partecipazione, di circoscrivere la detassazione degli aumenti contrattuali firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative, di destinare più risorse a scuola, università e ricerca e di ripristinare Opzione donna.
La Uil, invece, martedì 11 novembre deciderà le forme di mobilitazione da mettere in campo: è molto probabile che andrà verso una manifestazione di sabato, tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre, per chiedere di migliorare la manovra. Su cui il sindacato di Pierpaolo Bombardieri ha espresso un giudizio in chiaroscuro: bene la detassazione degli aumenti contrattuali, una proposta da tempo sostenuta dal sindacato, anche se punta ad allargare la platea oltre i 28mila euro. Non gli piace affatto, invece, tutta la partita su fisco, pensioni e sanità. In attesa delle risposte, occasione per un confronto tra i tre sarà lunedì a Milano per il Forum delle relazioni industriali promosso da Confindustria e Assolombarda.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA

5 ore fa
2


