Spendere in armi "il doppio di quanto spendiamo per" azioni green "spiana la strada a un'apocalisse climatica". E' un duro monito quello che ha aperto la seconda giornata del vertice dei leader alla Cop30 di Belém, in Brasile, ribattezzata la 'Cop della verità'. "Non ci sarà sicurezza energetica in un mondo in fiamme", ha messo in guardia il padrone di casa, Luiz Inacio Lula da Silva, accusando il conflitto in Ucraina di aver "vanificato anni di sforzi per ridurre le emissioni" di gas serra.
Decine di capi di Stato e di governo sono riuniti a Belém - la 'porta d'accesso' dell'Amazzonia brasiliana - in un vertice politico che precede l'avvio della trentesima conferenza sul clima delle Nazioni Unite, al via dal 10 al 21 novembre. A dieci anni dallo storico accordo di Parigi, gli oltre 190 firmatari sono chiamati a fare il punto sulle promesse mantenute e a trasformare gli impegni in azioni concrete. Transizione energetica, finanziamenti per l'adattamento ai cambiamenti climatici e superamento dei combustibili fossili sono i dossier che hanno dominato le tavole rotonde tematiche che si sono snodate nella seconda giornata di lavori, in cui Lula ha annunciato la creazione di un fondo nazionale che destinerà alla transizione energetica parte dei proventi derivanti dallo sfruttamento del petrolio.
"L'era dei combustibili fossili sta finendo e l'energia pulita sta prendendo piede ma dobbiamo procedere molto più velocemente", ha incalzato ancora il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Una sfida che accomuna e impegna anche l'Unione europea, rappresentata a Belém da Ursula von der Leyen e Antonio Costa. "La transizione verso l'energia pulita è destinata a durare ma dobbiamo mantenere lo slancio", ha fatto eco la presidente della Commissione Ue, rivendicando i progressi verso gli obiettivi globali stabiliti alla Cop28 di Dubai di triplicare la capacità delle energie rinnovabili e raddoppiare l'efficienza energetica entro il 2030. "Quest'anno, il 95% della nuova capacità mondiale era rinnovabile", ha puntualizzato la numero uno dell'esecutivo Ue.
Da Belém è partito anche lo slancio verso nuove iniziative internazionali. Brasile e Unione europea hanno promosso una Coalizione aperta per la tariffazione del carbonio, sulla scia del mercato del carbonio europeo (il sistema Ets). Oltre cinquanta Paesi hanno inoltre firmato la dichiarazione di lancio per un 'fondo per le foreste tropicali per sempre', iniziativa proposta da Brasilia che ha già raccolto oltre 5,5 miliardi di dollari. Un forte appello morale è arrivato anche da Papa Leone, il cui messaggio a Belém è arrivato attraverso il cardinale Pietro Parolin. "Se volete coltivare la pace, abbiate cura del creato", ha affermato il Pontefice, mentre il segretario di Stato vaticano ha insistito sull'opportunità di rilanciare il multilateralismo che da anni vive "una crisi grossissima" attraverso le azioni per il clima, che ormai causa "più sfollati" dei conflitti.
Sessioni tematiche ma non solo. A margine della seconda giornata di lavori, Lula ha incontrato tête-à-tête molti dei leader presenti, tra cui il francese Emmanuel Macron, il britannico Keir Starmer e il tedesco Friedrich Merz. Nella due giorni tutti i leader presenti hanno preso la parola per sottolineare la necessità di aumentare drasticamente le risorse per l'adattamento climatico e la transizione energetica. E mentre a Belém ci si avvia verso i negoziati concreti, dall'Italia il ministro dell'ambiente e la sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha confermato che la prima parte del Dl energia, relativa alla rete, sarà "la prossima settimana" in Consiglio dei ministri. "Stiamo lavorando a un provvedimento sui prezzi, che deve venire prima di fine anno" ha spiegato Pichetto.
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