Cambiamenti sono in corso da "diversi anni e la situazione si stava deteriorando anche prima del recente innalzamento delle tariffe. Quindi, le frammentazioni politiche interne e la crescita debole ha reso più difficile una effettiva risposta europea. Ma gli eventi più recenti rappresentano un punto di rottura. L'uso massiccio di azioni unilaterali per risolvere le controversie commerciali e il definitivo esautoramento del Wto hanno minato l'ordine multilaterale in modo difficilmente reversibile". Lo ha detto l'ex premier Mario Draghi parlando al vertice Cotec che si svolge a Coimbra.
"L'Ue ha riformato le sue regole fiscali e ha attivato la "clausola di salvaguardia" per facilitare l'aumento delle spese per la difesa. Ma finora solo 5 dei 17 Paesi dell'area dell'euro - che rappresentano circa il 50% del Pil - hanno optato per un periodo di aggiustamento prolungato. Quando il debito è già elevato, l'esenzione di categorie di spesa pubblica dalle regole di bilancio può arrivare solo fino a un certo punto. In questo contesto, l'emissione di debito comune dell'Ue per finanziare la spesa comune è una componente chiave della tabella di marcia", ha aggiunto Draghi.
Mattarella: "Avanti senza indugio su competitività Ue"
"In questi giorni il Simposio celebra il ventennale dalla sua prima edizione e, come ogni anno, il tema proposto - la competitività - compare in cima all'agenda dei governi europei e delle istituzioni comunitarie. Progredire senza indugi e con efficacia in quest'ambito è largamente considerata condizione indispensabile all'ulteriore approfondimento del progetto d'integrazione continentale, al rilancio strategico dell'Unione Europea e alla preservazione di un'economia prospera per i suoi Stati Membri e i suoi cittadini". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Cotec di Coimbra.
"Il nostro Simposio ha quindi il merito di lanciare "Un appello all'azione" di grande attualità: è infatti urgente, direi prioritario, che l'Europa agisca, perché stare fermi non è più un'opzione - ha aggiunto Mattarella -. I rischi dell'immobilismo sono ben identificati nel Rapporto Draghi come in quello Letta, sul futuro del mercato interno: le ipotetiche conseguenze per l'Europa, ad esempio in termini di arretramento nelle condizioni materiali di benessere diffuso o di un allontanamento irreversibile dalla frontiera tecnologica, ne accrescerebbero anche le vulnerabilità sui piani strategico e geopolitico, riducendone la capacità di contrastare le attuali perturbazioni dell'ordine internazionale. Scongiurare tali rischi è fondamentale".
"Poc'anzi la romanza che abbiamo ascoltato, 'Nessun dorma' potrebbe applicarsi alla nostra Unione"., Mattarella cita la Turandot di Puccini - poco prima eseguita al vertice Cotec di Coimbra - per rendere appieno il senso dell'urgenza ad agire che deve animare sempre di più la politica europea. Un vero e proprio appello "all'azione" da parte del presidente della Repubblica che è intervenuto dopo la relazione di Draghi.
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