Serie C, le neopromosse: 1500 abbonati e fame di grande calcio. Il Siracusa corre (senza più Zenga)

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Il club del patron Ricci torna tra i professionisti dove mancava dal 2019. Il punto fermo? Il tecnico Turati. Farroni, Pacciardi e Catena i primi rinforzi

Pietro Scognamiglio

7 agosto - 09:46 - MILANO

Un’escursione sull’Etna, tre anni e mezzo fa, è stata galeotta. In quota faceva freddo e allora Alessandro Ricci – in vacanza in Sicilia con la famiglia – decise di spostarsi in anticipo a Siracusa (meta comunque prevista nel viaggio). Una città che ci ha messo poco a incantare l’imprenditore di Carrara, con interessi in giro per l’Europa nelle energie alternative. Prima una sponsorizzazione, poi la scalata fino alla presidenza succedendo sulla poltrona di numero uno del club all’amico Salvo Montagno (che è stato il gancio per farlo arrivare da quelle parti). Ecco, in breve, cosa ci fa un toscano a Siracusa. Piazza riportata tra i professionisti, dove mancava dal 2019. Anno in cui, dopo la mancata iscrizione, divenne necessaria la ripartenza dalla polvere del calcio regionale, sempre con l’obbligo di vincere. Missione non scontata: ci sono voluti più tentativi infatti sia in Eccellenza, sia in Serie D, primeggiando nella scorsa primavera nel duello con un’altra big decaduta come la Reggina (dopo aver ceduto il passo, nel 2024, a un Trapani stellare). 

SENZA ZENGA

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E adesso? Intanto il presidente Ricci, nei giorni scorsi, ha regalato una maglia numero 10 del Siracusa a Giorgia che ha incantato con la sua voce il Teatro Greco. Omaggio per una fuoriclasse della canzone, da chi ama circondarsi di nomi prestigiosi. Nella passata stagione, quella della cavalcata verso il ritorno tra i professionisti – a raccontarla c’è un bel docufilm, su Youtube – al suo fianco c’è stato Walter Zenga, investito del ruolo operativo di club manager. Una collaborazione nata un po’ per caso – i due si sono conosciuti un’estate fa, durante la trasmissione "Calciomercato l’originale" di Sky ospitata proprio in città –, ma diventata man mano sempre più proficua, fino a terminare lo scorso giugno tra qualche incomprensione. Si guarda avanti, con la costruzione della squadra affidata all’amato ds Antonello Laneri (per lui un ritorno, dopo l’ultima esperienza a Catania) per un obiettivo salvezza inedito, visto che le precedenti stagioni sono state vissute sempre con la pressione della promozione a tutti i costi. 

TURATI AL CENTRO

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In C il Siracusa dovrà in primo luogo consolidarsi, a partire dalla scelta di cambiare tanto rispetto alla rosa della promozione. La continuità si trova però in panchina: Marco Turati ha vinto il campionato di D al suo debutto da primo allenatore, dopo le esperienze negli staff di Spezia e Fiorentina. In maglia azzurra ha chiuso la carriera da giocatore (nel triennio 2016-2019, vestendo anche la fascia di capitano) ed ha avviato quella da tecnico. E spera di seguire, sulla panchina del De Simone, la scia virtuosa aperta proprio in quegli anni da Andrea Sottil e Paolo Bianco, suoi allenatori per i quali Siracusa ha avuto un’importanza significativa nello sviluppo della carriera. Il ds Laneri è al lavoro per regalargli gli elementi giusti per il suo sistema preferito, il 4-2-3-1, con un organico totalmente rivoluzionato – al netto di alcuni under di valore – rispetto a quello che ha conquistato la C. Damian, Farroni, Pacciardi e Catena i primi rinforzi, ma il mercato è ancora lungo e verrà certamente spinto dall’entusiasmo. A fine luglio, sono circa 1.500 gli abbonamenti. Sana fame di Serie C.

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