Sei Giorni di Enduro 2025 a Bergamo: il programma e le istruzioni per l'uso

1 giorno fa 3

Piloti e tecnici della Nazionale italiana di enduro

Bergamo ospita il Mondiale a squadre di enduro: oltre 700 piloti, con partenze e arrivi alla Fiera. Azione vera nelle Prove speciali con  Cross test "fettucciati" ed Enduro test in linea. Nei primi cinque giorni, tre giri diversi tra le Valli Orobiche. Gran chiusura a Covo, con il Final cross test. Tra i big da seguire l'azzurro Andrea Verona e lo spagnolo Josep Garcia. Per gli spettatori spazio anche per un po' di turismo e per scoprire la cucina locale

Valerio Boni

22 agosto - 15:23 - MILANO

Dal 24 al 29 agosto 2025 Bergamo torna a essere la capitale mondiale dell'enduro con la 99esima edizione della Sei Giorni, terzo appuntamento orobico dopo quelli del 1968 e del 1986. Sarà la dodicesima volta in Italia: la prima era stata ospitata a Merano nel 1931, l'ultima quattro anni fa a Rivanazzano, conclusa con un trionfo delle due squadre nazionali maschili. Saranno al via oltre 700 piloti, impegnati in una maratona che mette alla prova mezzi e uomini su percorsi naturali, con tempi stretti e speciali che non perdonano. La Sei Giorni, che ufficialmente si chiama Isde (International Six Days of Enduro) è il "Mondiale a squadre" delle Nazionali: spettacolare per gli appassionati, ma perfetto anche per chi è semplicemente curioso e cerca un'idea fuori dagli schemi per gli ultimi giorni di ferie estive. Il centro nevralgico dell'evento sarà alla Fiera di Bergamo, da cui si parte e si arriva ogni giorno.

perché la sei giorni è unica

—  

È l'essenza dell'enduro: sei giornate consecutive in cui si sommano i tempi delle Prove speciali e le eventuali penalità. In palio ci sono i grandi trofei per le Nazionali: il World Trophy, il titolo principale al quale concorrono squadre composte da quattro piloti; Junior/Vaso, riservato ai giovani Under 23 in team di tre piloti e il Women's World Trophy, con tre concorrenti per nazione, oltre a Club Team Award e Manufacturer's Team Award. Le moto corrono nelle classi E1/E2/E3, ma ciò che la rende diversa dalle altre competizioni è la filosofia, fatta di autonomia, regole ferree, gestione del mezzo e dei sei giorni.

le regole base

—  

Nell'enduro le gare sono articolate su anelli di trasferimenti che collegano le Prove speciali. È lì che i piloti devono dare il massimo, perché la classifica nasce dalla somma dei tempi registrati in prova. Tra una speciale e l'altra si viaggia a una media imposta: il ritmo è scandito dai Controlli orari (Co/Tc), dove ciascun concorrente deve presentarsi nel minuto preciso; anticipi e ritardi comportano infatti penalità, quindi la gestione del tempo è tattica, esattamente quanto il gas. Rispetto ai Mondiali individuali, qui si corre su due tipologie di prove: Cross test (tracciati in spazi aperti e "fettucciati", spettacolari e facilmente accessibili al pubblico) ed Enduro test (in linea, su sentieri e mulattiere nel bosco, tecnici e scenografici, ma spesso raggiungibili con camminate). Non ci sono invece gli Extreme test con ostacoli artificiali: la sfida è tutta tra velocità pulita sul "fettucciato" e precisione sul naturale, più la freddezza nel rispettare tabella e controlli.

la giornata tipo

—  

Si parte presto: infatti alle 7:30 il primo pilota lascia il paddock della Fiera di Bergamo e inizia il giro. Per seguirla da spettatore, bisogna sincronizzarsi sui tempi del "primo pilota" indicati sulle mappe (il programma completo si può scaricare qui) dei tre giri. Segnalano l'ora di transito del capofila in ciascun punto di interesse (Speciali e Controlli orari) e permettono di pianificare gli spostamenti senza perdere i passaggi dei piloti più amati, che non sono necessariamente i più forti. Il rientro del primo pilota è intorno alle 15:00, quando scatta la finestra di 15 minuti di manutenzione prima di portare la moto al parco chiuso: solo il pilota può mettere le mani sulla propria moto (gomme incluse). È un momento teso e didattico, da non perdere. Il Paddock/Village è la base dove si concentrano partenze e arrivi, espositori, aree pubblico e servizi. È ideale per vedere e fotografare i piloti da vicino, specie nelle fasi pre-partenza e al rientro. Non è però il segmento più spettacolare in termini di guida, che si vive sulle speciali. La planimetria del paddock aiuta a capire accessi, corsie e zone aperte al pubblico.

per ogni gusto

—  

Il cuore della giornata si consuma alternando trasferimenti e Prove speciali. I Controlli orari (Tc) sono utili per cogliere da vicino la routine di gara (timbratura, rifornimento personale, reset mentale) e, con un po' di anticipo, per spostarsi verso la speciale successiva. Le speciali cambiano carattere da un giro all'altro. Il primo giro sarà da percorrere nei primi due giorni e si snoderà tra Val Cavallina e Val Calepio, con qualche modifica rispetto al programma originale; il secondo, in programma solo per la giornata di martedì 26, attraverserà tre valli, mentre il terzo "loop" porterà i piloti il 27 e 28 agosto in Val Seriana. Il sesto e ultimo giorno, invece, tutto si svolgerà sulla pista di Covo, a sud di Bergamo. Per chi dispone di poche ore, il consiglio è di scegliere una prova speciale vicina a Bergamo (per esempio Albino o Zandobbio), piazzarsi con anticipo e lasciare che la gara scorra davanti agli occhi: con centinaia di piloti i passaggi si susseguono a lungo e non si rischiano tempi morti. Se invece si ha a disposizione l'intera giornata, si possono alternare una speciale veloce e una più tecnica, transitando magari da un controllo orario per vedere come piloti e squadre gestiscono il tempo. Il rientro del primo al paddock apre il momento più "didattico" della Sei Giorni: 15 minuti di manutenzione in cui solo il pilota può mettere le mani sulla moto, in regime di "Parc Fermé". È qui che si vedono rapidità e metodo: controlli, serraggi, piccole riparazioni e, sicuramente a ogni fine giornata, anche pneumatici e mousse, sempre in autonomia. Per chi ama la tecnica, sono 15 minuti che dicono moltissimo su preparazione e freddezza dei top rider. Infine, la settimana culmina nel Final cross test del venerdì a Covo "Mx": format "alla motocross", con griglie, manche per categorie e premiazioni in circuito. È la soluzione ideale per chi ha a disposizione solo un pomeriggio: concentrazione massima di azione e ordine di gara leggibile e facile da interpretare.

quando e dove

—  

Le Nazionali (World Trophy, Junior/Vaso e Women) partono sempre per prime, poi i Club e gli individuali. Il primo giorno, domenica 24, l'ordine è determinato dai numeri assegnati. Dal secondo al quinto giorno l'ordine segue la classifica provvisoria di quello precedente (quindi lo spettacolo cresce man mano che i valori emergono). Per il "final test" di venerdì 29, l'ordine è invece al contrario per ogni categoria, sulla base della classifica dopo il quinto giorno, con l'obiettivo di rendere più adrenaliniche le fasi finali al termine dei sei giorni di gara. Con oltre 700 iscritti, i passaggi su ogni speciale durano a lungo: anche con poco tempo a disposizione, se si trova una buona posizione ci si possono godere ore di azione continua.

tre giri diversi, poi il gran finale

—  

Nei primi due giorni si attraversano Val Cavallina e Val Calepio, con un battesimo per i concorrenti tra vigneti e colline. Le prove speciali sono a Palosco (Cross test), Gandosso (naturale con contropendenze) e Zandobbio (Cross/Enduro test veloce), con controlli orari a Calcinate, Foresto Sparso e Casazza. "Fettucciati" rapidi e primi confronti "di ritmo": ideali per confrontare linee e pulizia di guida. Martedì, terzo giorno di gara, è in programma il "Loop 2" 3 Valli (Seriana/Scalve/Alta Val Seriana). Lo spettacolo inizia e si chiude ad Albino (dove si apre e chiude il giro), e prosegue a Scalvina e Piario, dove si trovano prati, fondi smossi e pietre; le prove speciali Plarina e Cavalli mettono invece alla prova scorrevolezza e trazione. I controlli orari sono previsti a Ponte Nossa, Clusone e Albino. I giorni 4 e 5, mercoledì e giovedì, attraverseranno la Val Seriana. Le giornate iniziano e si chiudono ad Albino, dove la speciale si affronta due volte, quindi si affronteranno le speciali di Scalvina, Piario, seguite dalla sequenza chiave Val di Tede, Bossico e Plarina. È il momento in cui le classifiche si cristallizzano e i piloti rischiano di più per limare secondi. Il sesto giorno, venerdì 29, il gran finale è a Covo, con chiusura al Covo Mx, a circa 30 km dal Paddock: sono in programma manche divise per categoria sul circuito di motocross, con premiazioni in pista e atmosfera da stadio. Se si ha una sola mezza giornata a disposizione, è la soluzione più concentrata e divertente.

i piloti da seguire

—  

Andrea Verona (#163) è il faro della "maglia azzurra" e a Bergamo arriva per puntare in alto, sia nella classifica a squadre sia nell'assoluta individuale. Con lui, nel World Trophy italiano, ci sono tre nomi importanti: Samuele Bernardini (#160), Morgan Lesiardo (#162) e Manolo Morettini (#161), una combinazione di esperienza, velocità pura e solidità sulla distanza. Nel Junior/Vaso il riferimento è Kevin Cristino (#166), con Alberto Elgari (#164) e  Manuel Verzeroli (#165). Tra le donne bisogna invece tenere d'occhio Francesca Nocera (#310), leader di carattere, in squadra con Sara Traini (#311) e Asia Volpi (#312). Per quanto riguarda il capitolo dei big internazionali, lo spagnolo Josep Garcia (#33) resta l'uomo da battere per la classifica assoluta. Per la corsa a squadre, attenzione alla profondità di Francia e Svezia, così come agli "evergreen" Australia e Usa, con punte come Daniel Milner (#40) e Josh Strang (#42). Ma sono da segnalare anche campioni che in passato hanno vestito la maglia azzurra e che sicuramente saranno in grado di mettersi in evidenza, come Thomas Oldrati (#449), Matteo Pavoni (#702) e l'inossidabile Alex Salvini (#858), che la Sei Giorni l'aveva vinta in Cile, nel 2007.

la squadra deve essere compatta

—  

Nel Mondiale a squadre conta il risultato di tutti: la prima discriminante in classifica è quanti piloti il team riesce a portare al traguardo, solo dopo vale il tempo totale. Tradotto, significa che se uno ha problemi seri o si ritira, la squadra precipita nella gerarchia ed è, di fatto, tagliata fuori dalla corsa al titolo. Ecco perché nelle giornate più dure le Nazionali "stringono il gruppo" e gestiscono rischi e meccanica per arrivare in quattro (o in tre, per Junior/Donne) fino all'ultimo giorno di gara.

qualche ora o tutto il giorno

—  

Per gli spettatori si possono scegliere varie strategie. Se si hanno a disposizione più giorni vale la pena di impostare un "tour tecnico". Lunedì e martedì (Loop 1) per capire gerarchie e linee su "fettucciati"; mercoledì (3 Valli) per la gestione del ritmo sul naturale; giovedì e venerdì (Val Seriana) dove si vince o si perde (Val di Tede/Bossico/Plarina sono perfetti per leggere trazione e pulizia). Ogni pomeriggio si rientra in Fiera per i 15 minuti di manutenzione "fai-da-te", una lezione di meccanica applicata alla gara. Se invece si hanno solo poche ore conviene scegliere una speciale vicina a Bergamo (tipo Albino o Zandobbio), piazzarsi con anticipo e lasciare che i passaggi si susseguano senza tempi morti. In alternativa, si può puntare sul Final test di Covo: concentrazione massima di azione e ordine di gara chiarissimo.

una parentesi golosa

—  

Fuori dalle speciali, la tappa obbligata è Bergamo Alta: giro sulle Mura Venete patrimonio Unesco, Porta San Giacomo, Piazza Vecchia, Basilica di Santa Maria Maggiore e Cappella Colleoni, raggiungibili anche in funicolare. Per chi segue la gara tra il giorno 3 e 5 nella zona di Piario, bisogna mettere in programma Gromo, borgo medievale tra i "Borghi più belli d'Italia", a meno di 10 km dalla speciale: si incastra perfettamente nei tempi della gara. Per un intervallo "attivo", la ciclabile della Val Seriana corre accanto al Serio ed è un modo dolce per spostarsi senza motore (o con una e-bike) tra i paesi del circuito, evitando le code che sicuramente si formeranno nei momenti più caldi. Per quanto riguarda il capitolo sapori, le valli orobiche propongono casoncelli alla bergamasca (ravioli di carne, conditi con burro, salvia e pancetta), scarpinòcc di Parre (simili ai casoncelli, ma con ripieno di magro) e polenta taragna con formaggi di valle. E per chiudere la giornata in Città Alta, non si può non fare un salto a La Marianna: qui nel 1961 è nato il gelato alla stracciatella, oggi gusto "di casa" a Bergamo.

Leggi l’intero articolo