Design curato, finiture di pregio e un’anima pacata ma autentica, che regala un'esperienza di guida d'altri tempi: la piccola bobber indiana arriva in Italia in tiratura limitata a 100 esemplari e con un prezzo invitante
Adriano Bestetti
13 ottobre - 10:08 - MILANO
Dopo averla precedentemente lanciata nei mercati asiatici, Royal Enfield porta anche in Europa la sua sgargiante Goan Classic 350, modello in tiratura limitata che punta forte sulla solidità costruttiva e sul fascino retrò per conquistare 100 appassionati desiderosi di farle spazio nel proprio garage. Si tratta in pratica di una rivisitazione in stile bobber della fidata Classic 350, moto che si è conquistata una folta schiera di ammiratori anche in Italia in virtù di un monocilindrico fluido e affidabile e di un approccio orgogliosamente ispirato al passato. La Goan Classic 350 ne costituisce una variazione sul tema caratterizzata da grafiche ricercate, da un manubrio più alto in stile ape-hanger, da una sella monoposto (anche se il sellino per il passeggero è fornito a corredo) e da un cerchio posteriore da 16", oltre che da finiture davvero invidiabili. Anche se in Italia ne arriveranno solo 100 esemplari, il prezzo non è affatto da collezionisti: 5.300 euro, ovvero solo 100 euro in più della Classic 350 in versione base.
1Royal Enfield Goan Classic 350: design
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La ricercatezza estetica è uno dei punti forti di questa Goan Classic 350 e bisogna ammettere che è difficile restare indifferenti di fronte a cotanto splendore. Ad ispirarla, come esplicitato dalla stessa Royal Enfield, sono stati lo stile bohémien e la controcultura custom che imperversavano nei territori di Goa tra gli Anni 60 e 70, ma al di là dei riferimenti storici, questa moto offre un colpo d’occhio spettacolare soprattutto per via della colorazione dedicata Trip Teal, con tonalità vivaci dell’arancio e del verde acqua che ben si sposano con gli inserti in bianco e gli elementi in nero, a cominciare dal propulsore stesso. Il serbatoio a goccia da 13 litri ruba la scena anche per via del mandala che ne decora i lati, ma ci sono tanti dettagli intriganti quali gli avvolgenti parafanghi, la sella estremamente curata, le cromature nei punti giusti e i cerchi a raggi con pneumatici tubeless dotati di fascia laterale bianca, tipica delle moto americane anni Cinquanta. Tutto o quasi è realizzato in metallo, a confermare l’ormai nota riluttanza di Royal Enfield nel ricorrere a materiali plastici. Il rovescio della medaglia di questa scelta è un peso non indifferente, 195 kg in ordine di marcia. Con una sella posta a 805 mm da terra e un manubrio alto e largo, la Goan si guida col busto dritto, le braccia distese e le ginocchia non troppo piegate, a ribadire un carattere più incline al passeggio che alle sfuriate.
2Tecnica
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Il motore è quello della serie J della Classic 350 standard, introdotto nel 2022, un monocilindrico da 349 cc raffreddato ad aria e olio con iniezione per cui vengono dichiarati 20,2 Cv a 6.100 giri/min e 27 Nm di coppia a 4.000 giri/min. È incastonato in un convenzionale telaio a doppia culla e abbinato a un cambio a cinque marce. Al reparto sospensioni rispondono una forcella telescopica da 41 mm e una coppia di ammortizzatori posteriori regolabili nel precarico, a quello freni le pinze ByBre per il disco anteriore da 300 mm e quello posteriore 270 mm, entrambi sorvegliati dall’Abs. I cerchi a raggi sono da 19″ all’anteriore e 16″ al posteriore, accentuando il ricercato effetto bobber. La strumentazione è curiosamente costituita da tre elementi raggruppati sopra il faro: c’è un quadrante analogico centrale per la velocità con integrate le spie principali, un display Lcd sotto di esso che indica il livello del carburante, la marcia inserita e i km percorsi, e un modulo digitale sul lato destro per la navigazione turn-by-turn. Manca invece il contagiri. C'è la presa di ricarica Usb-C, ma è l’ultima concessione alla modernità prevista dall’equipaggiamento.
3Come va in città
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Passeggiando per Milano con la Goan Classic 350 è difficile passare inosservati. È una moto che calamita gli sguardi e la curiosità anche da parte di chi non è prettamente appassionato di moto. In movimento, riflette le luci cittadine con eleganza; da ferma, specialmente sotto al sole, si fa ammirare come un oggetto d’arte industriale. Nella guida urbana si apprezza la dolcezza dell’erogazione, scandita dall’educato brontolio del monocilindrico, una qualità che le permette di destreggiarsi nel traffico senza grossi patemi. È chiaro che peso e dimensioni richiedono un minimo di attenzione nelle manovre a bassa velocità, ma il baricentro basso e l’agevole appoggio dei piedi a terra permettono di movimentarla senza fatica a piloti di tutte le stazze. Le vibrazioni ai bassi regimi, inoltre, sono sempre piuttosto contenute. La sella è ben imbottita e le sospensioni tendono al morbido, ma sulle buche più pronunciate, complici il cerchio posteriore piccolo e gli ammortizzatori corti (con 90 mm di escursione), qualche colpo secco arriva alle terga. Il freno anteriore è ben modulabile e svolge un buon lavoro nell’arrestare la massa non indifferente della moto, ma le strizzate più decise richiedono comunque un certo spazio per completare lo stop. In tale frangente si può chiamare in causa anche il posteriore, alquanto vigoroso.
Come va nel misto
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Tra i colli della Brianza, la Goan Classic 350 si rivela per quello che è: una moto pensata per il piacere puro della guida rilassata. Il suo motore da 20 Cv, ovviamente, non è un fulmine di guerra, ma “ce n’è abbastanza” per divertirsi grazie alla sua già comprovata fluidità e alla buona prontezza ai medi regimi. Ovviamente non è una moto da “stacca, piega e riapri”: seconda e terza marcia sono abbastanza distanziate e se si prova a forzare il ritmo, come su una naked, si incappa in qualche vuoto di coppia che induce spesso a scalare marcia. La Goan Classic, invece, va guidata "tonda", lasciandola “galleggiare” in curva per venire ripagati con un’armonia d’altri tempi. È sempre stabile e sincera, ampiamente prevedibile in inserimento, con sospensioni che gestiscono bene l’asfalto irregolare e la ruota anteriore da 19″ che garantisce sempre una buona direzionalità. I cambi di direzione, anche per via del peso, non sono lestissimi, ma il baricentro basso assicura sempre e comunque una buona maneggevolezza generale. Non è facile grattare con le pedane, e sulle sconnessioni più marcate si percepisce ancora una certa rigidità al posteriore. Sui tornanti e nei tratti più tortuosi, la Goan Classic resta sempre amichevole e trattabile anche per via del buon bilanciamento, di un freno motore progressivo e di un cambio morbido ed efficiente, sicuramente da annoverare tra i suoi migliori pregi. E il fatto che sia dotato di leva a bilanciere lo rende anche più intrigante.
4Come va in autostrada
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In autostrada, la Goan Classic 350 veleggia serena su andature attorno ai 90-100 km/h. A “tirarle il collo”, l’ago del tachimetro arriva anche a timbrare i 120 km/h, ma il motore inizia ad avere il fiato corto mentre le vibrazioni aumentano in modo marcato. I sorpassi vanno ovviamente pianificati, magari scalando con decisione per far guadagnare giri al propulsore. La protezione aerodinamica è ridotta, ma alla luce di velocità di crociera non eccessive diventa un aspetto piuttosto secondario. Al contrario, il comfort di marcia è buono: il manubrio alto praticamente azzera il trasferimento di peso sui polsi e la sella risulta accomodante anche dopo averci trascorso sopra qualche ora. Le vibrazioni iniziano ad avvertirsi oltre i 100 km/h, ma in fondo, a ben pensarci, possono considerarsi quasi parte integrante dell’esperienza di guida vintage che questo piccolo bobber indiano intende offrire, incentrata su uno scoppiettante monocilindrico e quindi consapevolmente opposta a quella asettica di una moto elettrica.
5Conclusioni
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La Royal Enfield Goan Classic 350 2025, in fin dei conti, è una dichiarazione d’amore al motociclismo classico. Non punta a stupire con i numeri, non chiede di essere portata al limite, ma vuole piuttosto farsi notare per stile, carattere e autenticità. È una moto per chi vuole emozionarsi senza correre, che regala un’esperienza sensoriale più che dinamica. Il suo punto forte è certamente l’estetica, con un design estremamente curato che probabilmente indurrà molti a scambiarla per un’autentica moto d’epoca. Invece è una moto moderna, realizzata con tecniche costruttive attuali anche se in ossequio a canoni stilistici in voga mezzo secolo fa. E il prezzo di 5.300 euro, affatto priobitivo, è l’altro suo asso nella manica. Considerando il successo della Classic 350 da cui deriva, è difficile immaginare che i 100 esemplari della Goan Classic destinati all’Italia rimangano in vetrina a lungo. Ed è anche per questo che chi ne è rimasto incantato farebbe bene a non temporeggiare troppo per assicurarsene una.
6Pregi e difetti
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Questi i principali pregi e difetti della Royal Enfield Goan Classic 350 riscontrati durante la nostra prova su strada:
Piace:
- Estetica magnetica: ottimamente rifinita, fa girare la testa anche a chi non è un appassionato del genere.
- Comfort e facilità di guida: la posizione di guida rilassata, il motore dolce e la frizione leggera ne fanno un mezzo particolarmente conciliante, alla portata di tutti.
- Qualità costruttiva: tanto metallo, poche plastiche e finiture degne di moto di categoria superiore.
Non piace:
- Prestazioni limitate: con un rapporto tra potenza e peso vicino a 0,1 Cv/kg, oltre i 100 km/h motore e ciclistica inziano a mostrare i rispettivi limiti.
- Rigidità posteriore sui fondi sconnessi: qualche colpo secco può farsi sentire sulla schiena.
- Peso importante: l'egregio bilanciamento lo nasconde a dovere in marcia, ma nelle manovre lente si sente.
7Scheda Tecnica
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Queste le principali specifiche tecniche della Royal Enfield Goan Classic 350 2025 comunicate dalla casa indiana:
Royal Enfield Goan Classic 350 2025
MOTORE | |
Tipo | Monocilindrico 4 tempi, raffreddato aria/olio |
Cilindrata | 349 cc |
Alessaggio x corsa | 72 x 85,8 mm |
Rapporto di compressione | 9,5:1 |
Potenza max | 20,2 Cv @ 6.100 giri/min (14,87 kW) |
Coppia max | 27 Nm @ 4.000 giri/min |
Cambio | 5 velocita con frizione multidisco in bagno d'olio |
Consumi | 2,8 l/100km |
Emissioni | 67,67 g/km |
CICLISTICA | |
Telaio | Monotrave a doppia culla |
Sospensione ant. | Forcella telescopica, 41mm, escursione 130mm |
Sospensione post. | Ammortizzatori a emulsione a doppio tubo con precarico regolabile su 6 posizioni, escursione 90 mm |
Freno ant. | Disco anteriore da 300 mm con pinza flottante a doppio pistoncino |
Freno post. | Disco posteriore da 270 mm con pinza flottante a pistoncino singolo |
Ruota ant. | Cerchio a raggi – 100/90 - 19” – 57P (con camera d’aria) |
Ruota post. | Cerchio a raggi – 120/80 - 16” – 62P (con camera d’aria) |
DIMENSIONI | |
L x L x A | 2.145 x 785 x 1.090 mm (esclusi specchietti) |
Altezza sella | 805 mm |
Peso in o.d.m. | 195 kg (con 90% benzina e olio) |
Capacità serbatoio | 13 ±0.5 l |
PREZZO | 5.300 euro |