L’attaccante granata cerca la 10ª rete in Serie A, quota mai raggiunta in carriera in campionato
Due percorsi sorprendentemente simili, due fili che si sono spesso intrecciati. Che Adams ha molto in comune con Scott McTominay, e non solo l’essere nazionali scozzesi. Entrambi sono nati nel 1996, entrambi sono cresciuti in Inghilterra — l’attaccante del Torino a Leicester, il centrocampista del Napoli a Lancaster — e hanno scelto di rappresentare il Cardo, entrambi sono alla prima stagione in Italia, entrambi hanno segnato nove gol in questa Serie A e sono stati decisivi nell’ultimo turno, McTominay a Monza per l’1-0 degli azzurri, Adams mercoledì all’Olimpico Grande Torino con il gol d’apertura contro l’Udinese. Non solo: in nazionale i due hanno giocato fianco a fianco in 29 partite, per un totale di 1641 minuti condivisi, e si sono fronteggiati in campionato per sette volte, sei delle quali in Premier League tra il 2019 e il 2023, McTominay con il Manchester United e Adams con il Southampton: il bilancio è di due vittorie per il centrocampista del Napoli e quattro pareggi, e una rete a testa. In quel periodo Adams incrociò anche Antonio Conte come tecnico del Tottenham e il 9 febbraio 2022 decise la partita tra il Southampton e gli Hotspurs con il colpo di testa del 3-2 nel finale. E poi c’è la storia recente di una sfida che si sta rinnovando in Italia. Primo dicembre, 14ª giornata d’andata, all’Olimpico Grande Torino il Napoli vince 1-0 co un gol firmato proprio da McTominay.
La rinascita
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I granata in quel periodo stavano vivendo forse il momento più difficile della stagione, e con loro anche Che Adams. I risultati non arrivavano — fu la settima sconfitta in nove partite — e l’attaccante, dopo l’infortunio di Zapata alla settima di campionato, faticava a ritrovare quei riferimenti e quell’ispirazione che l’avevano mandato in gol per tre volte nei primi sei turni e che avevano acceso pure i compagni in avvio di campionato. Ma le cose sarebbero ben presto cambiate, per lui come per il Torino.
Che perle
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Il fatto è che Adams non è solo un bomber. Partita dopo partita, i tifosi granata hanno imparato ad apprezzarlo, per carattere e duttilità, per la capacità di declinare in mille modi il suo ruolo di attaccante. Il passaggio al 4-2-3-1 nel girone di ritorno ha trasformato lo scozzese in una unica punta molto dinamica, un riferimento offensivo capace di dialogare con i compagni, di aprire spazi, di esplorarli. E poi i suoi gol: mai scontati, portano sempre con loro un lampo di genio, un saggio della sua classe, del suo bagaglio tecnico, della sua capacità di capire quello che sta succedendo in campo. Il primo esempio che salta alla mente è il gol che decise Empoli-Torino il 13 dicembre scorso, quindi meno di due settimane dopo la sconfitta con il Napoli. Adams passò il primo tempo in panchina, ma quella che avrebbe potuto essere vissuta come una bocciatura, lui la trasformò in un’occasione: in quei 45 minuti passati a bordo campo, infatti, si accorse che il portiere dell’Empoli, Vasquez, aveva l’abitudine di stare un bel po’ lontano dai pali mentre i compagni attaccavano. Così quando entrò nella ripresa, alla prima ripartenza alzò per un attimo gli occhi e da centrocampo lo scavalcò con un pallonetto, realizzando il gol più bello di quel mese in Serie A. Altro esempio in Udinese-Torino 2-2 del 29 dicembre, quando Adams diede il via alla rimonta con il gol del 2-1 e di fatto costruì anche il pari di Ricci, grazie ad un gesto tecnico esemplare: cross da destra di Lazaro, respinta con palla alta a centro area, magistrale controllo di petto con tagliafuori su Karlstrom, possesso addomesticato con il piede e assist di prima per Ricci, a quel punto liberissimo per il 2-2. E riguardate il primo gol granata di mercoledì, ancora contro l’Udinese: tiro di Ricci e Okoye ribatte, ci prova Linetty e altra ribattuta. Poi la palla va a Adams all’altezza dell’area piccola. L’occasione è d’oro ma davanti alla porta ci sono tre uomini: il portiere Okoye, Solet e Lovric. Adams fa la cosa più difficile e allo stesso tempo più logica, accenna a una finta e poi aspetta, lascia che l’inerzia dei movimenti sposti i tre bianconeri e apra un varco per infilare il piattone dell’1-0. Una chicca per arrivare a dieci gol in granata - ne ha fatto uno anche in Coppa Italia — come Denis Law, leggenda scozzese che andò in doppia cifra nel campionato 1961-62. E per arrivare lanciato alla sfida di domani sera contro McTominay.
le ultime verso il napoli
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Qualche speranza in più per vedere Nikola Vlasic e Valentino Lazaro domani sera al Maradona contro il Napoli (ore 20.45). Il trequartista croato e l’esterno austriaco ieri hanno svolto una parte di lavoro con il gruppo granata che sta preparando la partita. Non c’è ottimismo, invece, per Ivan Ilic e per Borna Sosa. Paolo Vanoli e il suo staff faranno le ultime valutazioni nel pomeriggio di oggi, quando è in programma l’ultima rifinitura prima della partenza per Napoli. Alla partita contro gli azzurri non parteciperà Gvidas Gineitis, che è squalificato, mentre nell’elenco dei diffidati c’è proprio Lazaro.