Riecco Lautaro: a Como venerdì giocherà e col Psg il 31 maggio sarà al top

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Tra oggi e domani l’argentino tornerà in gruppo: nell'ultima gara di A metterà minuti nelle gambe in vista della finale di Champions di Monaco che vale la stagione

Marco Fallisi

Giornalista

20 maggio - 12:29 - MILANO

Sui social non ci sono foto che lo ritraggono aggrappato alla sbarra, non stavolta. Niente emoticon della clessidra e della batteria che si ricarica come prima del recupero lampo per il Barcellona, non stavolta. Niente di tutto questo perché il momento richiede ben altro. E Lautaro Martinez vive, pensa, agisce da capitano: logico, allora, che sulla story apparsa ieri sul suo profilo Instagram scorressero le immagini di San Siro colorato di nerazzurro. Un ringraziamento e insieme un appello ai tifosi che hanno spinto l’Inter “giocando” per una volta allo stesso modo del capitano: da spettatore sugli spalti, a cantare, gioire e poi a coprirsi il volto con le mani per quel match ball scudetto gettato clamorosamente al vento sul più bello. Quello che i social non dicono, però, è che il Toro sta scaldando i motori: la sua personalissima road to Monaco è entrata nel vivo e altri, significativi passi sono attesi nelle prossime quarantott’ore. 

In gruppo

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 Perché ieri mattina Lautaro era la buona notizia che circolava in carne e ossa ad Appiano. L’argentino ha lavorato a parte ma sul campo, dettaglio tutt’altro che trascurabile perché fa da apripista a quello che succederà a breve: tra oggi e domani il capitano tornerà ad allenarsi in gruppo, poi sarà un conto alla rovescia per il rientro in campo, fissato per venerdì sera a Como. Se il piano di volo messo a punto da Inzaghi e dal suo staff è chiaro nella sostanza, restano da definire le modalità del decollo: di sicuro, Lautaro si congederà dal suo settimo campionato di Serie A giocando uno spezzone di partita. Se lo farà da titolare o da subentrato, lo deciderà a ridosso della gara l’allenatore, che per le prove generali della finale di Champions punta a pompare minuti nelle gambe di tutti i giocatori appena recuperati, con il capitano naturalmente in testa al gruppo. 

Miracolo e ritorno

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“Prudenza” è stata la parola chiave del lungo post Barcellona vissuto da Lautaro. Del resto, era quello che richiedevano i muscoli dell’argentino, messi già a dura prova dal rientro miracoloso nel 4-3 ai catalani. Lautaro, finito ko a Montjuic per una elongazione ai flessori della coscia sinistra durante il primo atto della semifinale, si era presentato all’appuntamento di San Siro contro Lamine Yamal e compagnia grazie a un recupero fenomenale portato a termine insieme allo staff medico e ai riatletizzatori dell’Inter: il capitano si era rimesso in sesto in cinque giorni anziché in dieci, come un problema di quel tipo richiederebbe generalmente. Al prodigio fisico, poi, il numero 10 nerazzurro aveva aggiunto quello sul campo: prima il gol che ha rotto il ghiaccio contro il Barça, poi l’accelerazione che ha mandato in tilt Cubarsí nell’area catalana, apparecchiando il rigore del raddoppio di Calhanoglu. Settanta minuti a tutta, stringendo i denti fino a quando ha potuto, poi l’inevitabile uscita dal campo. Da allora in avanti, ogni singola mossa di Lautaro è stata studiata con un solo obiettivo da raggiungere: tornare al 100 per 100 per la sfida finale contro il Psg, il prossimo 31 maggio. Né Torino né Lazio: solo terapie, palestra e tanta, tantissima pazienza, fino al lavoro personalizzato di ieri e al rientro in gruppo atteso tra oggi e domani. 

Ricostituente

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La finale dell’Allianz Arena sarà la partita dalla quale passerà tutta una stagione e non solo quella, per l’Inter e per lo stesso Lautaro ovviamente: l’immagine del Toro che stringe tra le mani la Coppa dei Campioni è l’unica foto che ancora manca nel prestigioso album di casa Martinez, già ricco di trofei di ogni peso e misura, dagli scudetti in nerazzurro al Mondiale vinto con l’Argentina. Prima del faccia a faccia con la storia, però, c’è un finale di campionato da vivere al massimo e uno scudetto da difendere con le unghie e con i denti, anche se il 2-2 dell’altra sera sembra averlo scucito quasi per intero dalle maglie nerazzurre. E allora, per questa Inter furiosa e delusa che si affaccia sul lago di Como con il cuore in tempesta, esistono ricostituenti migliori della vecchia e cara vitamina L?

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