Pro e contro dei cibi ghiacciati quando fa caldo

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Mangiare cibi freddi quando fa caldo sembra naturale… ma è sempre una buona idea? Scopri pro e contro, e come consumarli al meglio.

Anna Castiglioni

5 luglio - 17:16 - MILANO

Basta una giornata afosa per farci desiderare solo piatti freddi: un gelato a metà pomeriggio, frutta appena uscita dal frigo, un’insalata servita quasi ghiacciata. Sono scelte che danno un sollievo immediato e sembrano perfette per contrastare la calura estiva. Ma ciò che rinfresca la bocca non sempre fa bene all’intero organismo. In alcuni casi, infatti, i cibi molto freddi possono appesantire la digestione, alterare la termoregolazione o irritare l’intestino. Ecco perché, anche d’estate, conviene scegliere con un po’ di consapevolezza.

i benefici dei cibi freddi

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I piatti freddi, soprattutto quelli a base di frutta, verdura, cereali e latticini leggeri, sono spesso facili da digerire, ricchi di acqua e micronutrienti preziosi. Aiutano a reintegrare i liquidi persi con il sudore, e soprattutto risultano più appetibili quando il caldo toglie ogni voglia di cucinare o mangiare. Un’insalata ben composta o una porzione di frutta fresca possono offrire leggerezza, idratazione e sazietà. E anche il gelato, se consumato con moderazione e scelto con attenzione (meglio se artigianale e con ingredienti semplici), può rappresentare un piccolo piacere energetico e rinfrescante.

i contro dei cibi ghiacciati

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Il problema nasce quando i cibi vengono consumati troppo freddi o in momenti non ideali, come dopo un’intensa esposizione al sole o subito dopo uno sforzo fisico. Il nostro apparato digerente, infatti, non sempre gradisce lo shock termico causato da cibi appena usciti dal frigo o addirittura ghiacciati. Questo può provocare una temporanea vasocostrizione nello stomaco, rallentando la digestione e causando gonfiore, crampi o un senso di blocco. In casi più estremi – e più rari – si può incorrere in una vera e propria congestione, soprattutto se si mangia in fretta o quando si è molto accaldati. Il sollievo del freddo, inoltre, è spesso solo momentaneo: il corpo tende a reagire producendo più calore interno, vanificando in parte la sensazione iniziale di freschezza. I cibi molto freddi attivano un riflesso protettivo nel sistema digestivo, che tende a rallentare l’attività per non irritare le mucose. Questo può creare disagio, specie se lo stomaco è già sensibile.

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consumare cibi freddi: come e quando

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La regola d’oro è la gradualità. Anche d’estate, è meglio evitare gli sbalzi termici estremi: tirare fuori la frutta o un piatto freddo dal frigo qualche minuto prima di mangiarli può fare una grande differenza. Attenzione, però, all'aspetto igienico. I cibi freddi, specie quelli già cotti o a base di latticini, non devono rimanere a temperatura ambiente per troppo tempo: il caldo favorisce la proliferazione batterica e il rischio di intossicazioni alimentari aumenta.

Un altro accorgimento utile è comporre pasti freddi che siano comunque completi ed equilibrati. Un’insalata, per esempio, può essere arricchita con legumi, cereali integrali, uova sode o formaggi freschi. In questo modo, si evita l’effetto troppo “leggero” e si offre al corpo l’energia di cui ha bisogno, anche in estate. 

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