Il presidente della FIA, Mohammed Ben
Sulayem, ha negato le accuse di aver instaurato un "regno del
terrore" durante il proprio mandato ed ha lasciato intendere che
i membri dell'organismo di governo del motorsport "sorridono"
alla prospettiva di averlo in carica per altri quattro anni.
A dicembre scade il primo, controverso, mandato di Ben
Sulayem ed il 63enne dirigente ha confermato che intende tentare
il bis. Dovrà affrontare Tim Mayer, 59 anni, dopo che questi ha
a sua volta annunciato la propria candidatura in occasione del
GP di Gran Bretagna a Silverstone. Lo scorso novembre Ben
Sulayem ha licenziato Mayer dal suo incarico di presidente dei
commissari di gara in Formula 1, che l'americano ricopriva da 15
anni.
Diverse figure di alto profilo hanno lasciato la FIA sotto la
guida di Ben Sulayem. Il suo vice, Robert Reid, ex copilota di
rally, si è dimesso dall'incarico all'inizio di quest'anno. Ha
anche avuto diversi scontri con la Formula 1 ed alcune sue
stelle, in particolare con Lewis Hamilton per l'abitudine del
britannico di indossare gioielli nell'abitacolo e con Max
Verstappen per le parolacce durante i team-radio. Lanciando la
candidatura contro Ben Sulayem, Mayer ha attaccato la leadership
dell'emiratino definendola "un fallimento" ed "una illusione di
integrità".
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