I rilievi formulati dalla Banca Centrale Europea alla Popolare di Sondrio non influenzeranno l’offerta pubblica di scambio lanciata da Bper. Lo assicura Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato e direttore generale della banca valtellinese, durante un evento a Milano. "Ritengo di no", risponde Pedranzini a chi gli chiede se le osservazioni della Bce possano pesare sull’Ops, aggiungendo che "il titolo oggi ha risposto molto bene, siamo quasi a +2%".
Un segnale che, secondo il manager, riflette la fiducia degli investitori nella solidità dell’istituto: "Il mercato guarda a quello che fa la Popolare di Sondrio, ai risultati – ottimi, come indicato nella recente trimestrale – e al nostro piano industriale, ambizioso ma credibile". Sul fronte dell’Ops, Pedranzini ribadisce che il giudizio del consiglio di amministrazione – già espresso pubblicamente a febbraio – non cambia: "Siamo target e quindi soggetti alla passivity rule. Il Cda si è espresso in modo chiaro: quel giudizio resta valido".
Riguardo ai rilievi della Bce, chiarisce che l’adeguamento è in corso e non avrà impatti economici: ''È normale che in ogni ispezione si proceda gradualmente a un allineamento alle aspettative della Bce. Le raccomandazioni sono in parte ancora in fase di lavoro, ma non avranno conseguenze sul conto economico". Infine, sulle relazioni con la vigilanza europea, Pedranzini sottolinea: "Il rapporto con la BCE è costante. Siamo sotto la sua supervisione dal 2014 e continuiamo a confrontarci in modo costruttivo".