La Procura federale ha deferito la società bianconera per responsabilità diretta e i dirigenti Campoccia e Collavino. La Figc spiega: "Elusa la normativa federale al fine di ottenere benefici contabili e fiscali" nei bilanci 2019, 2020 e 2021
I fatti risalgono al 2018, le ripercussioni ci sono state negli anni a seguire, l'indagine di riferimento è del 2022, ma il deferimento è arrivato solo oggi. La Procura federale ha deferito l’Udinese per responsabilità diretta per una presunta plusvalenza fittizia nella cessione di Rolando Mandragora alla Juventus nel luglio 2018. Deferiti anche Stefano Campoccia e Franco Collavino, all’epoca dei fatti rispettivamente vicepresidente e consigliere del club friulano, perché, contestualmente alla vendita a titolo definitivo del giocaore ai bianconeri, "avevano concordato una pattuizione diversa rispetto a quella risultante dai documenti depositati", come si legge nel comunicato Figc. In particolare si parla di "un’opzione al riacquisto fissata a 26 milioni di euro, all’obbligo di riscatto poi effettivamente avvenuto nell’ottobre del 2020 a 10 milioni e 700 mila euro, eludendo così la normativa federale. Il tutto al fine di far ottenere all’Udinese benefici contabili e fiscali con riferimento ai bilanci di esercizio chiusi al 30 giugno del 2019, 2020 e 2021".
gli atti a udine
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Il Procuratore federale Giuseppe Chinè è intervenuto in relazione all’indagine plusvalenze-Juve del 2022 i cui atti erano stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Udine dai cui approfondimenti, evidentemente, sono emersi fatti nuovi tali da portare al deferimento.
il club si difende
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In un comunicato, la società bianconera scrive: "L'Udinese, in merito a quanto comunicato oggi dalla Figc relativamente al deferimento della Società e di alcuni suoi tesserati nell'ambito della cosiddetta 'operazione Mandragora', manifesta stupore per la decisione e valuterà le azioni più opportune da intraprendere nel procedimento sportivo, nel rispetto delle tempistiche previste. Udinese ribadisce fermamente la correttezza e la trasparenza del proprio operato e di quello dei suoi tesserati".


