L’esperto spiega come la respirazione latero-costale e la pratica costante del pilates favoriscano il benessere fisico ed emotivo
Daniela Cursi Masella
13 maggio - 13:50 - MILANO
In un mondo che corre veloce, il benessere autentico nasce da quell’ascolto profondo che ci riporta a noi stessi. Tra le varie discipline che puntano su questo approccio consapevole e armonico, spicca il pilates: un metodo che allena il corpo e nutre la mente. Giuseppe Cristofari, personal trainer, insegnante di pilates e mental sport coach, spiega i benefici che derivano dalla respirazione, dalla consapevolezza e dal rinforzo del centro.
connessione corpo-mente
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Il pilates si basa sull’ascolto del respiro e sul controllo del movimento: siamo nel qui e ora. “Unire il respiro a ogni singolo movimento - spiega l’esperto - è riscoprire la connessione tra mente e corpo, dove la consapevolezza dona più qualità ad ogni singolo movimento. Il pilates, attraverso la concentrazione, la focalizzazione e il controllo, permette di percepirsi dalla testa ai piedi migliorando la coordinazione e la postura. La mente ascolta il corpo e viceversa, determinando un miglioramento psico-fisico generale. Per comprendere esattamente la portata di questa connessione, basti pensare al caso contrario, quando la mente continua a spingere ignorando i segnali di stanchezza del corpo. Di qui, l’affaticamento mentale, lo stress, l’ansia e rigidità muscolari, fino a veri e propri blocchi. Come uno stato ansioso nuoce allo stato psicofisico, esercizi mirati e un bel sorriso agiscono su performance e benessere. È importante essere consapevoli di poter agire sulla funzionalità del proprio corpo e apprendere abilità motorie nuove, o recuperare quelle perse nel tempo”.
la respirazione del pilates
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La respirazione del pilates è latero-costale. “Durante l'inspirazione le fluttuanti tendono a espandersi in tutte le loro direzioni ed espirando si rilassano. L'ombelico viene portato e mantenuto verso la spina dorsale in modo da attivare il pavimento pelvico”. L’esperto ne spiega l’esecuzione: “Si può provare da seduti o in posizione supina con i piedi poggiati per terra e le mani sulle fluttuanti. Portare l’ombelico verso la colonna vertebrale e mantenerlo così durante l’inspirazione e l’espirazione. Nella prima fase, le costole si espandono come per allontanare le mani. Nella seconda fase, si rilassano”.
rinforzo del centro e percezione del proprio asse
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Il lavoro sul core è anche simbolico perché sentirsi forti e stabili nel proprio corpo ha un impatto diretto sulla fiducia e sulla chiarezza mentale. “Il rinforzo del corsetto addominale, meglio conosciuto come “core" - sottolinea Giuseppe Cristofari - richiama l’attivazione di muscoli appartenenti alla zona centrale del corpo tra cui il trasverso, diaframma, multifido, obliqui interno e esterno, retto addominale e muscoli del pavimento pelvico. Mantenere questi muscoli allenati permette di migliorare la postura, assicura stabilità e mantiene l’equilibrio, prevenendo, o alleggerendo, i dolori sulla parte bassa della schiena. Non è banale. Al core viene attribuita la funzione stabilizzatrice del corpo, è il primo anello di qualunque catena cinetica”. Ma, lo abbiamo anticipato, c’è di più: “il metodo pilates - spiega l'esperto - agisce su quei muscoli stabilizzatori che sono determinanti per calmierare la cosiddetta Fight or fly response, nota come istinto primordiale di attacco o fuga. Colpa dell’adrenalina che dà questo input all’organismo e produce uno stress costante che manda il corpo in tilt. Ecco perché - conclude Cristofari - non si può solo considerare l’allenamento di un singolo muscolo, ma bisogna allargare la veduta sul movimento. Perché il sistema meccanico, quello energetico e quello organico sono tutti collegati. E serve armonia”.