Secondo uno studio americano, la chiave per capire perché le diete falliscono potrebbe trovarsi nell'intestino
Eugenio Spagnuolo
26 giugno - 12:08 - MILANO
Due persone mangiano lo stesso cibo, seguono la stessa dieta per settimane, eppure una dimagrisce e l'altra no. La spiegazione che finora abbiamo dato a questi casi - metabolismo diverso, genetica, età - potrebbe essere incompleta. Il successo della dieta potrebbe dipendere (anche) dagli inquilini microscopici che vivono nel nostro intestino.

Uno studio dell'Università Statale dell'Arizona, pubblicato su The ISME Journal, dimostra che alcuni microbi intestinali produttori di metano influenzano la quantità di energia che si riesce a estrarre dal cibo. I ricercatori hanno scoperto che le persone il cui microbioma produce molto metano hanno maggiori possibilità di sbloccare energia extra da una dieta ricca di fibre. Questo potrebbe spiegare perché ciascuno ottiene quantità diverse di calorie dagli stessi alimenti. "Una differenza che ha importanti implicazioni quando si pensa a una dieta" secondo Blake Dirks, autore dello studio.
microbi benefici
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Il meccanismo funziona così: quando i microbi fermentano la fibra, producono acidi grassi a catena corta che il corpo utilizza come energia. Nel processo generano anche idrogeno, che se in eccesso blocca la loro attività. Ma i metanógeni - gli unici microbi che producono metano - consumano questo idrogeno permettendo al processo di continuare più efficientemente. "Il corpo umano non produce metano, solo i microbi lo fanno. Così suggeriamo che potrebbe essere un biomarcatore che segnala una produzione microbica efficiente di acidi grassi a catena corta" spiega Rosy Krajmalnik-Brown, altra autrice dello studio.

Dieta: un aiuto arriva dalle fibre
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Per testare l'ipotesi, i ricercatori hanno assegnato a ogni partecipante due diete: una ricca di alimenti processati e povera di fibre, l'altra ricca di alimenti integrali e fibre. Con la dieta ricca di fibre, quasi tutti assorbivano meno calorie rispetto a quella processata. Ma chi produceva più metano riusciva a estrarre più energia dalla dieta ricca di fibre. "Si può vedere quanto sia importante che il microbioma sia personalizzato. La dieta che abbiamo progettato così accuratamente ha avuto effetti diversi su ogni persona, in parte perché i microbiomi di alcune producevano più metano di altre" conclude Krajmalnik-Brown.

Il prossimo passo dei ricercatori team sarà valutare in che modo i metanogeni del microbioma influenzino una dieta, così da poter sviluppare interventi su misura per chi ha più difficoltà con il dimagrimento. Ma con i batteri giusti tutto potrebbe cambiare.