Perché Calhanoglu squalificato? Incontrò gli ultras, anche se l'Inter non voleva

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Il turco ha visto più volte i rappresentanti della curva e, nei meeting, ci fu anche una richiesta di biglietti. Violato l'articolo 25 comma 10 del Codice di Giustizia Sportiva

1 maggio - 13:13 - MILANO

Hakan Calhanoglu non giocherà sabato sera contro il Verona e pagherà 30mila euro di ammenda. Questo è l’esito del patteggiamento con la Procura federale per il ramo sportivo dell’inchiesta ultras. Ma che ha fatto Calha? Perché ha patteggiato arrivando a una sanzione sicuramente mite ma che gli farà saltare una partita importante per la corsa scudetto?

la norma violata

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Calhanoglu il 17 ottobre è stato sentito dagli investigatori della Mobile di Milano e ha ammesso la relazione con il tifo organizzato. Relazione vietata in particolare dall’articolo 25 comma 10 del Codice di Giustizia Sportiva, che prevede il divieto di rapporti con “esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”. La Questura milanese gli ha chiesto conto delle intercettazioni dell’ormai ex capo ultras nerazzurro Marco Ferdico, ora in carcere con l’aggravante mafiosa. La particolarità è che Calhanoglu ha ammesso i contatti con Ferdico e gli altri leader della curva, ma ha specificato di averlo fatto nonostante il club gli avesse sconsigliato quel genere di incontri.

Perché questa sanzione

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Per arrivare alla squalifica e all'ammenda, probabilmente, è stata importante la natura degli incontri: gli incontri tra Calhanoglu e gli ultras sono stati caratterizzati da una richiesta di biglietti e altri favori. Per altri, come Javier Zanetti, non è stato così.  Calha ha ammesso di essersi visto, non solo con Ferdico, ma anche con il suo sodale nella scalata della Nord, Andrea Bellocco: è l’erede di una famiglia di ‘ndrangheta capace di infiltrare la curva, ucciso il 4 settembre a Cernusco sul Naviglio da un altro capo del tifo organizzato, Andrea Beretta. Il regista turco ha messo a verbale, comunque, di avere appreso “chi era realmente Bellocco solo dopo aver visto la fotografia in seguito alle notizie sul suo omicidio”. Sulle presunte cene con gli ultras, invece, è stato categorico: nonostante i riferimenti in alcune conversazioni intercettate, mai sarebbe stato a tavola con loro, né da solo né con la famiglia.

le parole di calha

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Queste le parole di Calhanoglu: “Io sono una persona aperta, perché sono fatto così. Io ho incontrato Ferdico sette, otto volte, come ho già anticipato, presso il bar Don o presso il ristorante Zenzero per un aperitivo. Lui di solito veniva da solo, ma qualche volta è venuto con il padre, e una volta si è presentato con un ragazzo molto basso di statura, è la stessa persona che è sugli articoli di giornale, in quanto è la persona che è stata uccisa (…) Antonio Bellocco, preciso che ho memorizzato il suo nome dopo aver saputo dell’omicidio, ricordo che a uno di questi incontri è venuto anche un altro ragazzo, che loro chiamavano, so che era un ultrà (…). I contatti li tenevo principalmente con Marco”. Pare che, nel rapporto, abbia avuto un qualche ruolo anche la riconoscenza di Calhanoglu per la solidarietà ricevuta dagli ultras nei giorni del terremoto in Turchia di febbraio 2023. In curva ospiti, durante Samp-Inter a Marassi, era apparso uno striscione con la scritta “Vicini a Siria e Turchia. Calha uno di noi”.

La Gazzetta dello Sport

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