
intervista
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L’ex attaccante di Inter e Milan si racconta tra aneddoti, gioie e rimpianti: "Memorabile quella tripletta con l’Under 21. Con Antonio c'era un'alchimia pazzesca. Mi spiace non essere arrivato a 200 gol..."
Francesco Pietrella
3 luglio - 08:49 - MILANO
S ia lodata quell’adrenalina che l’ha reso “Pazzo”. Si infilava nelle vene e arrivava dritta ai piedi, quelli con cui Giampaolo Pazzini infilava portieri d’Italia e d’Europa. Spesso all’esordio: "Il debutto con gol era la mia specialità. Serie A, Nazionale maggiore, Under 21, Inter e anche al Levante, contro il Real di Ronaldo e Modric. Quell’emozione mi manca molto. Ha presente l’attimo prima del gol? Ecco. Ogni tanto ci penso". Erano i fine settimana in cui Pazzini portava le dita della mano sotto gli occhi. Il manifesto di una punta silenziosa che ha sempre fatto rumore.