I due ex si affrontano dopo le cessioni della scorsa estate. Velocità, classe e... veleno: la sfida per il primo posto è già lanciata
Fabrizio Vitale
14 ottobre - 08:50 - PALERMO
Simboli a confronto nella sfida contro il loro passato. Palermo-Modena non sarà solo lo scontro diretto per il vertice, ma anche il duello tra due uomini simbolo con una storia recente da ex. Per Antonio Palumbo e Francesco Di Mariano non sarà una partita come le altre, proprio per quello che rispettivamente Modena e Palermo hanno rappresentato per loro. Sono i potenziali uomini copertina del match di cartello, perché in comune hanno in dote la capacità di accendere la miccia, spostare gli equilibri, mettere l’innesco per un gol che può decidere la contesa. Basta vedere, senza andare troppo lontano, i numeri in questo breve scorcio di campionato: Palumbo in soli 252’ ha sfornato un assist e una giocata fondamentale per una sponda di Le Douaron, in entrambi i casi per Pohjanpalo; ha fatto meglio Di Mariano che in 358’ ha mandato in gol Tonoli e Sersanti giocando con più regolarità del suo rivale.
strade incrociate
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Sarebbero potuti esser compagni lo scorso gennaio se la trattativa tra Palermo e Modena si fosse concretizzata in un lieto fine. C’era anche il Sassuolo di mezzo, non se ne fece nulla. Sei mesi dopo invece le strade di Palumbo e Di Mariano si sono incrociate nel percorso inverso lasciando alle spalle gioie e anche qualche boccone amaro. Soprattutto per il palermitano che, proprio perché profeta in patria, avrebbe voluto lasciare di più il segno. Invece i tre anni nella sua città sono stati costellati da alti e bassi, ma soprattutto da infortuni che lo hanno condizionato nel rendimento spesso caratterizzato dal giocare fuori posizione, da esterno a tutta fascia, cosa che non è sempre stata sempre ben accettata. Ora a Modena Sottil lo ha reinventato sotto punta e il fuori ruolo in questo caso, per uno che nasce attaccante esterno, sembra però funzionare. Anche le critiche del pubblico nei suoi confronti sono state spesso ingenerose.
dente avvelenato
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Tutta materia, insomma, da contrapporre al suo ritorno domenica prossima al Barbera. Perché Di Mariano la Serie A avrebbe voluto conquistarla (dopo le promozioni con Venezia e Lecce), con i suoi colori addosso. Sarebbe stato il giusto coronamento per uno che a Palermo è legato a doppio filo, anche per fatto di essere il nipote di Totò Schillaci. Quella di Palumbo invece è una storia diversa, intrisa di soddisfazioni. Perché a Modena si è consacrato a tal punto da ricevere le avances di City Group. In due anni ha messo sul campo numeri da capogiro fatti di 16 gol e 13 assist che hanno certificato la qualità di cui dispone facendolo diventare leader con la fascia al braccio, numeri che forse avrebbero meritato campionati più di vertice. Quello che sta avvenendo a Palermo, proprio nell’anno in cui il Modena ha deciso di recitare un ruolo da grande. A volte il destino è beffardo, ma regala pagine che vanno lette fino in fondo. Inzaghi lo ha voluto fortemente per farne il suo jolly offensivo, ora sulla trequarti, altre da mezzala, chiedendogli anche compiti di copertura che vengono svolti con diligenza.
pieno regime
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Finora il tecnico lo ha utilizzato col contagocce anche per un ritardo di condizione. Ora però che è a pieno regime, può prendersi il Palermo sulle spalle e condurlo insieme agli altri pezzi da novanta verso la promozione. La sfida che ora dovrà vincere sarà quella di fare coesistere un alto concentrato di qualità con Palumbo, Ranocchia e Brunori alle spalle di Pohjanpalo. Finora non è avvenuto per indisponibilità sparse (Ranocchia potrebbe rientrare dall’infortunio muscolare proprio col Modena) e scelte tecniche come aver preferito Le Douaron al capitano per una maggiore copertura in fase di non possesso. Chissà cosa potrà succedere più avanti.
bilancio
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Intanto le due squadre stanno regalando un inizio di torneo esaltante e se il Palermo è chiamato per forza al grande salto, la sensazione è che a Modena, essendo in ballo, si vorrà danzare fino in fondo per vedere l’effetto che fa. Domenica, quindi, se per Inzaghi l’obiettivo è il sorpasso, per gli uomini di Sottil ci sarà la voglia di continuare a stupire. E nella sfida tra le due migliori difese chi può fare da apriscatole saranno i due grandi ex, chiamati a lasciare il segno: Palumbo per continuare a fare bella figura, Di Mariano per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, dopo l’esclusione in estate da un progetto che sentiva ancora suo.