Gestire le sanzioni sulla Russia
"richiede uno sforzo galattico di conformità per assicurarsi di
non commettere errori. È una sfida enorme. La seconda sfida,
almeno per noi, è quella di non essere nazionalizzati. Io non ho
intenzione di fare regali ai russi". Così il ceo di Unicredit,
Andrea Orcel al 'Sixth ECB Forum on Banking Supervision 2025' a
Francoforte.
"Perché se commettessimo quegli errori - spiega Orcel -
consegneremmo legalmente su un piatto d'argento i 3,8 miliardi
di capitale che ho lì dentro. E non ho alcuna intenzione di
farlo. Non solo per i miei azionisti, ma anche moralmente, come
persona proveniente dall'Occidente Si tratta di contanti perché
è tutto capitale in eccesso".
Orcel ricorda quindi che quando è iniziata la guerra
"avevamo circa il 6% dei nostri prestiti e prestiti locali e
depositi in Russia. Avevamo quattro miliardi e mezzo di prestiti
transfrontalieri alle aziende russe. Se si passa rapidamente ad
oggi, abbiamo lo 0,2% dei nostri prestiti in Russia, lo 0,2% dei
nostri depositi". Inoltre "non abbiamo concesso nuovi prestiti
dal momento dell'invasione. Abbiamo circa 700 milioni in
prestiti, di cui 4.500 sono mutui. Altri 200 probabilmente
diminuiranno e poi si fermeranno lì e non li rinnoviamo".
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2 ore fa
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