Non arbitra il Napoli, fa infuriare l'Inter: chi è Marco Guida, l'arbitro della discordia

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Il fischietto della sezione di Torre Annunziata contro la Lazio ha spinto il direttore di gara Chiffi a una "on field review" dubbia, e i nerazzurri si sono chiusi in silenzio stampa

Salvatore Malfitano

19 maggio 2025 (modifica alle 14:16) - MILANO

Il rigore della discordia che stoppa l’Inter e mantiene il Napoli in testa. Sembra l’epilogo di un campionato del passato e invece è attuale uno dei finali più avvincenti della storia del nostro calcio. Ai nerazzurri, però, non è andata giù di essere stati fermati in questo modo. L’operato della squadra arbitrale non è stato apprezzato dai dirigenti e dall’allenatore, che per questo hanno deciso di non rilasciare interviste al termine della gara con la Lazio, finita 2-2 grazie al penalty trasformato da Pedro al 90’ e concesso dall’arbitro Chiffi dopo "on-field review" suggerita dai colleghi Di Paolo e Guida al Var. Ecco, proprio la presenza di Guida ha indispettito l’Inter.

le ragioni

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I motivi sono due e strettamente collegati. L’arbitro infatti è nato a Pompei, in provincia di Napoli, e appartiene alla vicina sezione di Torre Annunziata. La seconda ragione è da ricercare nelle dichiarazioni rilasciate poco più di un mese fa, a proposito della possibilità di dirigere gli azzurri. “Io e Fabio Maresca (altro arbitro napoletano, ndr) possiamo arbitrare tranquillamente a Napoli ed è molto probabile che avvenga, ma sia io che lui abbiamo deciso di non farlo poiché il calcio viene vissuto in maniera diversa da altre città come Milano, anche se abbiamo avuto la proposta. Non ci sono linee territoriali, abbiamo fatto solo quello che riteniamo fosse più opportuno. Io vivo la città di Napoli e abito in provincia. Ho tre figli e mia moglie ha un’attività. È una scelta personale. La mattina devo andare a prendere i miei figli e voglio stare tranquillo. Il calcio da noi viene vissuto con molta emotività. Quando ho commesso degli errori non era così sicuro passeggiare per strada così come andare a fare la spesa. Pensare di sbagliare ad assegnare un calcio di rigore e di non poter uscire due giorni di casa per svolgere le mie attività sportive non mi fa sentire sereno”. Guida l’ha provato sulla sua pelle all’inizio della carriera, quando ha rischiato di essere picchiato in occasione della sfida di Eccellenza tra Saviano e Solofra, mentre un suo assistente è stato ricoverato dopo un calcio all’addome.

chi è

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Marco Guida, classe 1981, è un arbitro di assoluta esperienza. Ha raggiunto la Can unificata a soli 28 anni ed è diventato internazionale nel 2014. Ha partecipato anche agli ultimi Europei, insieme a Orsato, ed è ovviamente in lizza per i Mondiali del 2026. È laureato in Economia e Commercio e svolge la professione di commercialista, è sposato con Chiara ed è padre di tre figli. Negli ultimi anni ha sofferto qualche grave infortunio che gli ha impedito di avere continuità nelle designazioni.

i casi controversi

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Come per ogni direttore di gara, anche Guida è stato protagonista di alcune decisioni controverse. Uno dei più recenti è il rigore non concesso al Torino nella sfida con l'Inter del 2022, sul contatto Ranocchia-Belotti, dove non fu aiutato nemmeno dal Var Massa. L'anno dopo non ha gestito bene la sfida tra i nerazzurri e il Bologna, in particolare non concedendo un rigore ai rossoblù per il fallo di Lautaro Martinez su Ferguson. Sotto la lente di ingrandimento ci è finito anche il derby di Roma del 2021, quando avrebbe dovuto espellere Leiva per doppia ammonizione e si è discusso anche di un possibile rigore per la spinta di Hysaj su Zaniolo. In ambito internazionale, è stato l'Atletico Madrid a lamentarsi di Guida addirittura con un reclamo formale alla Uefa per la direzione della gara con il Lilla dello scorso ottobre, a causa del rigore concesso ai francesi che sarebbe viziato da un precedente tocco di mano. Marotta, peraltro, sembra avere un conto aperto con l'arbitro. Quando era alla Juve, nel 2013, richiamò nuovamente la sua provenienza per contestarne l'operato nella gara col Genoa. "Per un arbitro come lui ci sono difficoltà ad arbitrare la Juventus, non parlo di malafede ma di difficoltà. Al 94' un arbitro della provincia di Napoli si è trovato in difficoltà. Come è consigliabile che un arbitro di Novara non arbitri la Juventus, così un arbitro napoletano non deve venire ad arbitrare i bianconeri". Chi era l'allenatore all'epoca? Proprio Antonio Conte, che lo contestò con altrettanta veemenza.

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