Nibali: "Pogacar favorito, ma al Tour Vingegaard si trasforma"

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Italy's Vincenzo Nibali celebrates his overall leader yellow jersey on the podium on the Champs-Elysees avenue in Paris, at the end of the 137.5 km twenty-first and last stage of the 101st edition of the Tour de France cycling race on July 27, 2014 between Evry and Paris. AFP PHOTO / ERIC FEFERBERG (Photo by ERIC FEFERBERG / AFP)

intervista

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Lo Squalo è l’ultimo italiano ad aver trionfato a Parigi, nel 2014: "Jonas non è così lontano da Tadej, si gioca tutto e questo percorso è per lui"

Ciro Scognamiglio

5 luglio - 08:35 - MILANO

è curioso che le date siano proprio le stesse. Il Tour de France n° 101, quello del 2014, quello firmato da Vincenzo Nibali, cominciò proprio sabato 5 luglio – da Leeds, Yorkshire – per concludersi domenica 27 sui Campi Elisi di Parigi, allo stesso modo dell’edizione 112 che scatta oggi. Undici anni fa, lo Squalo si presentò al via da terzo favorito - alle spalle di Chris Froome e Alberto Contador – ma giorno dopo giorno scardinò i pronostici e non si limitò a vincere: dominò, con 4 successi di tappa e 19 giorni su 21 in giallo, una cavalcata esaltante che lo fece entrare nel ristretto club di chi è stato capace di conquistare i tre grandi giri con Anquetil, Gimondi, Merckx, Hinault, Contador e Froome. Ritiratosi a fine 2022, Nibali resta osservatore acuto e grande conoscitore del Tour, di cui è stato anche 6° nel 2009, 3° nel 2012, 4° nel 2015: e non vede l’ora di goderselo da spettatore. 

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