Nel 2026 pensioni rivalutate dell'1,4%, minime a 620 euro

2 ore fa 1

Nel 2026 le pensioni saranno rivalutate dall'1,4%, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione l'anno successivo. L'Inps con una circolare ricorda quanto previsto dal decreto interministeriale del 19 novembre sottolineando che il nuovo importo del trattamento minimo di pensione sale l'anno prossimo a 611,85 euro.

Questo importo viene preso a base anche per l'individuazione dei limiti di riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito per il 2026. Per il 2025 la rivalutazione definitiva è allo 0,8%, in linea con il dato provvisorio e quindi non sono previsti conguagli. Nel 2026 le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo hanno un incremento aggiuntivo dell'1,3% e arrivano a 619,8 euro.

L'Inps nella circolare ricorda che nel 2026 le pensioni saranno rivalutate al 100% dell'inflazione (quindi recupereranno l'1,4%) per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici fino a quattro volte il trattamento minimo (fino a 2.413,60 euro lordi). Le pensioni recupereranno il 90% dell'inflazione (quindi si rivaluteranno dell'1,26%) per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra quattro e cinque volte il trattamento minimo (tra 2.413,61 e 3.017,00 euro lordi).

I trattamenti recupereranno il 75% dell'inflazione (quindi si rivaluteranno dell'1,05%) per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici superiori a cinque volte il trattamento minimo (oltre i 3.017,01 euro lordi. Nella circolare si indicano anche le date per il pagamento in banca e alle Poste. A gennaio bisognerà attendere il 3 se si ha l'accredito alle Poste e il 5 se si ha l'accredito in banca mentre a febbraio e marzo l'accredito è previsto il 2 in entrambi i casi.

Ad aprile l'accredito sarà il primo del mese sia in banca che alle Poste mentre a maggio si avrà il versamento della pensione il 2 alle Poste e il 4 in Banca. A giugno e luglio è fissato l'accredito il primo del mese sia per le banche che per le Poste mentre ad agosto le date divergono con il primo del mese alle Poste e il 3 in banca. Nei mesi successivi le date coincidono. A settembre e ottobre il versamento sarà fatto il primo del mese mentre a novembre sarà il 2 e a dicembre il primo del mese sia in banca che alle Poste.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi l’intero articolo