La battaglia per la leadership
nell'intelligenza artificiale si infiamma ulteriormente. Elon
Musk fa causa a Apple e OpenAI, accusandole di "colludere" per
ostacolare illegalmente la concorrenza. Nell'azione legale il
miliardario spiega che la partnership fra Cupertino e il colosso
guidato da Sam Altman rende ChatGPT come "l'unico chatbot che
beneficia dei miliardi di richieste provenienti dagli utenti di
iPhone" e che Apple relega le app concorrenti a ruoli marginali
nell'App Store.
"Nel disperato tentativo di proteggere il suo monopolio negli
smartphone, Apple ha unito le forze con l'azienda che trae
maggiori vantaggi dal blocco delle concorrenza e
dell'innovazione nell'intelligenza artificiale; OpenAI", si
legge nell'azione legale. Apple non ha commentato mentre la
società di Altman ha osservato come la denuncia è in linea con
le "molestie" di Musk contro l'azienda. Il riferimento è alla
precedente causa avanzata dal miliardario per cercare di fermare
la trasformazione di OpenAI in un'azienda a scopo di lucro,
rinnegando così la sua missione originarie di dare priorità ai
benefici per l'umanità nello sviluppo dell'intelligenza
artificiale.
La causa del patron di Tesla ha aperto un nuovo capitolo
nello scontro con Altman che va avanti da anni. Musk lo aveva
aiutato nei primi passi di OpenAI ma, negli anni successivi,
aveva lasciato la società in polemica con la direzione impressa
dal rivale. Da allora, senza esclusione di colpi, i due sono
impegnati in un botta a e risposta senza tregua. E non solo a
suon di azioni legali. Il miliardario ha infatti fondato xAI
entrando in diretta concorrenza con Altman.
La mossa di Musk accende l'attenzione anche su Apple.
Indietro nell'intelligenza artificiale, Cupertino sta correndo
ai ripari stringendo alleanze e questo la trasforma in un
importante meccanismo di distribuzione dei modelli di
intelligenza artificiale, il cui impatto sull'economia globale
inizia solo ora a farsi sentire.
Sulla denuncia di Musk sono puntati gli occhi delle big del
settore per vedere come il contenzioso si evolverà. In gioco c'è
un settore che vale centinaia di miliardi e nel quale le big
della Silicon Valley stanno scommettendo cifre da capogiro,
innervosendo investitori e azionisti preoccupati dal non vedere
ancora i risultati concreti della corsa sfrenata all'Ia. Un
assaggio di come la competizione fra le big prosegue si avrà nei
prossimi giorni con la trimestrale di Nvidia, ritenuta il
termometro della febbre per l'intelligenza artificiale.
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