Dopo lo stop, l'azzurro esordirà martedì contro il georgiano Basilashvili: "Primo turno difficile, sarà la mia prima partita sull'erba. Non ho aspettative, voglio solo giocarmela"
dal nostro corrispondente Davide Chinellato
29 giugno - 17:35 - LONDRA (REGNO UNITO)
Oltre due settimane senza prendere in mano una racchetta. Un piccolo problema di salute anche nei meno di sette giorni in cui è stato a Wimbledon. Lorenzo Musetti è già felice di esserci a questo slam sull’erba, che rappresenta il suo ritorno in campo dopo l’infortunio nella semifinale di Parigi contro Alcaraz, una lesione di primo grado all’adduttore sinistro che secondo i dottori sarebbe dovuta guarire in un mese. “Grazie all’età e alle terapie che sono riuscito a fare tutti i giorni, in due settimane e mezzo sono riuscito a cicatrizzare la lesione, altrimenti non sarei qui” spiega nel Media Theatre di Wimbledon.
ASPETTATIVE
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Adesso viene il difficile: giocare. Musetti non lo fa da tre settimane, dalla semifinale di Parigi, e martedì lo aspetta il qualificato 33enne georgiano Nikoloz Basilashvili, uno che picchia forte e che nella sua ultima partecipazione a Wimbledon tre anni fa arrivò al terzo turno. Lorenzo è numero 7 del mondo, ma è alla prima partita sull’erba oltre alla prima partita dopo l’infortunio. “Non ho aspettative - racconta . Voglio cercare di godermi il momento: ho lavorato tanto fuori dal campo, con due settimane in cui tutti i giorni sono riuscito a fare terapie e esercizi per velocizzare il recupero e questo mi ha portato ad essere qua, pronto per giocare. Il mio obiettivo era quello, poi qui nessuno vuole perdere subito. Ho un primo turno difficile, sarà la mia prima partita su questa superficie. Va presa una partita alla volta, come andrà andrà. L’erba è una superficie che si prova una volta all’anno per un mese scarso, una superficie di adattamento che va tanto a sensazioni. L’anno scorso per esempio dopo Parigi ho avuto subito buonissime sensazioni a Stoccarda, dove ho perso in semi da Matteo, e poi un buonissimo torneo al Queen’s perso in finale: ovviamente arrivavo qui con consapevolezza e fiducia su questa superficie diversa. Quest’anno sarà più una scoperta, ma speriamo di portare comunque i ricordi e le buone cose messe in campo l’anno scorso e cercherò di fare del mio meglio”.
TABELLONE
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Troppe incognite per pensare a Sinner, dalla sua parte del tabellone e possibile avversario nei quarti di finale, o al derby con Lorenzo Sonego al secondo turno. Meglio guardare una partita alla volta, a quello che Musetti ha dovuto fare per arrivare a questo Wimbledon, torneo in cui dopo la semifinale dello scorso anno e quella di Parigi del mese scorso arriva con tante aspettative. “Ora sto bene: non ho mai avuto, da quando ho ripreso, sensazioni di ricadute. Vedremo come risponderà a una partita ufficiale, ma testato è stato testato e non ha mai dato problemi”. L’ultimo test è stato l’allenamento con Matteo Berrettini, poi domani ce ne sarà un altro sui campi pratica dell’Aorangi. Martedì comincia il vero Wimbledon: Musetti deve scoprire quanto vale la sua gamba sinistra. E quanto può sognare in grande.