Modric 3 in 1: crea, difende e fa lo psicologo per Leao. "Rafa è uno dei migliori al mondo"

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Luka ancora fenomenale a San Siro: è il migliore anche per contrasti e duelli. Poi esalta il numero 10: "È fantastico, non vedevo l'ora di giocare con lui"

Marco Pasotto

Giornalista

20 ottobre 2025 (modifica alle 00:23) - MILANO

C’è Pavlovic che a un certo punto della ripresa ingaggia un duello rusticano con Kean, vicino alla bandierina del calcio d’angolo: spinte, sbracciate, mascelle serrate, gambe che si incrociano. Ma certo, c’è da proteggere il pareggio appena conquistato. Qualche minuto dopo c’è Modric che insegue Fazzini, fuggito in contropiede: lo accompagna sulla fascia, lo fa allargare e poi gli sfila davanti portandogli via la palla praticamente senza sfiorarlo. Quando cessa il pericolo, Pavlovic lo applaude a scena aperta. Due modi diversi di difendere, la forza contro il tempismo. Luka è alto 172 centimetri per 66 chili, non può mettersi a giocare al gladiatore, però ha imparato a diventarlo a modo suo. Con la furbizia, con la scelta corretta nelle uscite, andando a occupare gli spazi giusti. Perché in questa vittoria che permette al Milan di arrampicarsi in solitaria davanti a tutti, come non gli succedeva da ottobre 2023, la copertina non se la prende soltanto Leao. Ma anche Sua Maestà Luka. Tanto per cambiare.

MODRIC DI LUSSO

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La gente rossonera gode quando lo vede disegnare calcio, ma sta imparando a conoscerlo anche nelle vesti provvidenziali di diga frangiflutti. Una sorta di Mose rossonero che si alza quando arrivano i pericoli e genera serenità in chi gli sta vicino. Di questi tempi a Milanello c’è bisogno di facce amiche, e che possibilmente trasmettano sicurezza. Quando i compagni cadono uno dopo l’altro, come in un film horror, serve qualcuno che ti prende per mano. Modric in realtà si è sempre distinto anche in fase difensiva. Certo, negli occhi restano soprattutto le giocate lussuose. I lanci di esterno, i cambi di gioco, le verticalizzazioni, la capacità di vedere traiettorie e corridoi che gli altri non vedono. Ma poi c’è tutta la fase di non possesso. Quello di Fazzini è solo un esempio in un mare di recuperi. Il più importante? Minuto numero 28, partita inchiodata tristemente senza uno straccio di tiro in porta, ma quello di Nicolussi Caviglia, a botta sicura, in porta ci sarebbe arrivato eccome. E avrebbe potuto fare molto male. Non è successo perché Modric ha calcolato perfettamente i tempi della scivolata, murando la conclusione. Stavolta è stato Maignan ad applaudire convinto.

SORRISI

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Il primo campionato italiano di Luka è un elogio al minutaggio (c’era chi parlava del Milan come una sorta di prepensionamento) e alla concretezza. Lungo le prime giornate del torneo è stato il migliore per intercetti e palloni recuperati, e la sfida con la Viola ha ribadito il concetto: il migliore del match per contrasti vinti (4) e duelli (9). Oltre che per lanci positivi (5), ma qui si cade persino nella banalità. Il Milan dei cerotti si è affidato a lui e lui ha preso ancora una volta la squadra per mano, proprio nella sera in cui ha fatto la stessa cosa Leao. A fine partita davanti ai microfoni ci sono andati insieme, col sorriso delle grandi occasioni: “Rafa è fantastico, non vedevo l'ora di giocare con lui, sfortunatamente si è infortunato ma questo è il Rafa di cui abbiamo bisogno – ha detto Modric -. E' un talento fantastico, per me è uno dei migliori al mondo e può migliorare. Dipende da lui. Spero che aiuterà il Milan a crescere in fiducia, sarà molto importante per noi. Stanotte ha spiegato perché. Scudetto? Stiamo crescendo, abbiamo mostrato qualità, carattere, è una lunga strada, da fare insieme”. Rafa incassa i complimenti e ricambia: “Quando Luka è arrivato a Milanello mi ha dato un abbraccio e ha detto che mi voleva aiutare. Giocare con compagni così mi aiuta a crescere, sono molto contento, mi darà tanti assist… Una dedica? Ho passato un mese e mezzo infortunato, lo dedico alla mia famiglia e ai miei compagni che mi hanno aiutato. In questa stagione possiamo fare tante cose importanti”.

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