Messi è sempre più immortale: ha conquistato l'America. E sarà pronto anche per il Mondiale 2026

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Tutto il mondo parla della punizione di Leo contro il Porto. Come può il calcio pensare di rinunciare a uno così?

Mimmo Cugini

Collaboratore

20 giugno - 21:09 - MILANO

E’ l’estate degli immortali. Cristiano Ronaldo trionfa nella Nations League a 40 anni, Luka Modric sbarca in Italia alla soglia dei 40 anni e Kevin De Bruyne decide di chiudere la sua carriera favolosa a Napoli. E poi c’è il più grande di tutti, che ha scelto Miami per i suoi ultimi anni e si prende il palcoscenico del Mondiale per club per regalare ancora magia. Come sarà il calcio senza Leo? Ci verrebbe da dire una tristezza, ma non sarà così perché altri talenti sbocciano e crescono. Ma come lui non ce ne sono, neanche adesso che centellina gli sforzi, che pennella ogni tanto col suo sinistro magico e fa impazzire la gente, che allo stadio continua ad andare sempre e solo per lui. 

da un mondiale all'altro

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L’ultima giocata su punizione contro il Porto. A 37 anni è ancora in grado di fare la differenza: sistema il pallone, dà un’occhiata al portiere e poi via, con la facilità di chi col pallone fa quello che vuole infila l’incrocio dei pali e dà la vittoria alla sua squadra. Messi sempre Messi, assolutamente Messi. E sarà così ancora per un po’, perché Leo dopo il Mondiale per club si preparerà con cura per il Mondiale per nazioni dell’anno prossimo. Ancora negli Stati Uniti dove amano il calcio soprattutto dalle parti di Miami perché c’è lui che va in campo. E soprattutto perché Messi e la sua Argentina devono difendere quel titolo vinto in Qatar, quel Mondiale che per Leo era un’ossessione: tutto il paese gli rimproverava che Maradona aveva portato l’Argentina sul tetto del mondo e lui no. Una colpa da espiare, come quell’esilio a Barcellona che gli argentini avevano visto come un tradimento. 

messi e maradona

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Diego era il calciatore del popolo, Leo non lo è mai stato perché non ha mai giocato a casa sua, ma ha stupito il mondo con la sua classe e alla fine ha vinto anche l’ultimo trofeo, quello che gli mancava. C’è ancora qualcosa da fare però, l’ultimo giro sulla giostra del grande calcio, il Mondiale 2026, dove anche Cristiano Ronaldo vuole esserci. Gli immortali non vogliono lasciare niente e i nuovi talenti dovranno impegnarsi tanto per arrivare lassù dove sono gli dei del calcio. E chissà se ci arriveranno mai. Nel frattempo godiamoci ancora Messi, anche negli Stati Uniti, perché al momento giusto esce sempre lui con la giocata vincente e si fa una gran fatica a pensare di rinunciare a uno così.

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