"La partecipazione al voto da parte dei nostri connazionali all'estero - espressione di 'cittadinanza attiva' - concorre all'energia che fa vivere la nostra società democratica e allo stesso modo vi contribuisce la scelta dei componenti di organismi quali i Comitati degli Italiani all'Estero e dello stesso Cgie, che rafforzano la concezione di una democrazia libera e aperta a tutti i cittadini, ovunque essi abbiano scelto di vivere". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'incontro con il segretario generale Maria Chiara Prodi e i componenti del consiglio generale degli Italiani all'estero, in corso al Quirinale.
'Il ruolo fondamentale delle donne emigrate' - "Un ruolo fondamentale è stato svolto dalle donne" emigrate. "Sin dalle prime ondate migratorie, le nostre connazionali sono state le autentiche custodi della lingua, della cultura e delle tradizioni, trasmettendo valori alle successive generazioni e mantenendo vive le radici con l'Italia, finanche in contesti difficili. Perno della famiglia in ogni contesto. Educatrici, scienziate, imprenditrici, operatrici culturali: la loro presenza ha rappresentato la struttura portante delle nostre collettività all'estero, contribuendo in modo decisivo alla loro coesione e, al tempo stesso, all'integrazione nelle comunità d'accoglienza". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'incontro con il segretario generale Maria Chiara Prodi e i componenti del consiglio generale degli Italiani all'estero, in corso al Quirinale.
'Il ritorno degli italiani sfida d'attrattività del Paese' - "A lungo si è dibattuto sull'impoverimento avvenuto con il trasferimento all'estero di tante energie. Oggi, nel contesto multilaterale globale, sempre più spazio ha acquisito la cosiddetta 'nuova mobilità', composta da energie in movimento di ogni appartenenza sociale e categoria professionale, fra cui naturalmente molti giovani. Tra di essi si contano circa mezzo milione di laureati che negli ultimi 15 anni sono partiti da ogni parte d'Italia verso mete quali Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Spagna e Stati Uniti, per investire sul proprio futuro, portando con sé talento, passione e tanta determinazione, contribuendo - una volta di più - allo sviluppo dei Paesi che li ospitano". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'incontro con il segretario generale Maria Chiara Prodi e i componenti del consiglio generale degli Italiani all'estero, in corso al Quirinale. "E' frutto di quella dimensione globale, di quella spinta all'unità, che deriva dalla consapevolezza di un destino comune dell'umanità. Per le generazioni più giovani - soprattutto quando non è una scelta resa necessaria da mancanza di adeguate prospettive nel nostro Paese - l'esperienza all'estero costituisce sovente parte di un percorso di arricchimento, che può preludere al rientro, con una dinamica diversa dal passato, in cui partenza e ritorno disegnano una realtà di vasi comunicanti in grado di arricchirsi vicendevolmente, oltre a rappresentare una sfida permanente per l'Italia perché sappia essere attrattiva".
'La migrazione parte essenziale della nostra identità' - "La storia della migrazione italiana è parte essenziale della nostra identità nazionale. Dalle grandi migrazioni successive all'Unità d'Italia, alle numerose partenze nel secondo dopoguerra, generazioni di italiani hanno trovato destini migliori al di fuori del nostro Paese, sostenendone, in modo determinante, la ripresa e lo sviluppo con le consistenti rimesse finanziarie del secolo scorso". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'incontro con il segretario generale Maria Chiara Prodi e i componenti del consiglio generale degli Italiani all'estero, in corso al Quirinale. "Il loro apporto, da una prospettiva più ampia si è anche tradotto nel dar vita a preziosi legami fra l'Italia e i Paesi di accoglienza, legami alimentati dal rispetto e dall'ammirazione per quanto essi hanno saputo realizzare, e, inoltre, nel diffondere le molteplici espressioni della cultura del nostro Paese. Le collettività italiane hanno saputo rendere 'prossima' l'Italia a tutte le latitudini. Anche nei luoghi più remoti sono stati ambasciatori autentici della italofonia. Si tratta di elemento rilevante nella politica internazionale della Repubblica, affermando valori come il dialogo, la laboriosità, l'accoglienza, la pace".
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