Lo schema di Dpr che disciplina
controlli e ispezioni sugli impianti termici degli edifici "non
prevedrà alcun passo indietro sulla sicurezza, né sugli
obiettivi di efficienza energetica". Lo assicura il ministero
dell'Ambiente e della sicurezza energetica precisando che
tuttavia si tratta "solo di una bozza e non una versione
definitiva", che il Mase sta redigendo e che dovrà in ogni caso
acquisire il parere della Conferenza Unificata e del Consiglio
di Stato.
Il nuovo Dpr "deve tenere conto degli obiettivi fissati dal
decreto legislativo che recepisce la direttiva comunitaria, tra
cui ottimizzare il rapporto costi-benefici per la collettività e
semplificare l'attività di ispezione" spiega il ministero
sottolineando "la sostanziale differenza tra il controllo di
efficienza energetica, adempimento periodico obbligatorio a cura
di un tecnico certificato, e l'ispezione o accertamento, che
avvengono 'a campione' da parte delle autorità preposte.
Rispetto ad oggi - si legge nella nota - il nuovo decreto
incrementa la frequenza dei controlli da quattro a due anni per
gli impianti a gas di potenza tra i 70 e 100 kilowatt,
innalzando da dieci e venti kilowatt la soglia minima del
controllo e lasciando immutata quella per gli impianti a gas di
potenza da 20 a 70 kilowatt, ossia quattro anni".
Sarebbe mantenuta la frequenza originaria anche per gli
impianti alimentati a combustibili solidi. Le attività di
controllo obbligatorie verrebbero dunque rese più frequenti per
gli impianti più diffusi e influenti dal punto di vista
energetico ed emissivo, prosegue il dicastero.
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3 giorni fa
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