In Italia la maggior parte dei
lavoratori e delle lavoratrici dice di percepire un livello di
benessere positivo (60%), tuttavia esistono grandi opportunità
di miglioramento, in particolare nel rapporto tra generazione Z,
i nati tra il 1997 e il 2012, e mondo del lavoro. Il 57% degli
zoomer si dichiara infatti stressato (contro il 53% della media
italiana ) e il 49% pensa di cercare un nuovo impiego nei
prossimi mesi (36% dato nazionale). Lo indica il Global talent
barometer di ManpowerGroup, che il 4 giugno a Milano organizza
'The Exchange - disegniamo insieme il futuro del lavoro', la
seconda edizione dell'Annual conference del gruppo. Paolo Magri,
presidente del comitato scientifico dell'Ispi illustrerà il
contesto geopolitico attuale e le ricadute sul mondo del lavoro,
mentre chiuderà i lavori Carlo Cottarelli, direttore
dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani dell'università
Cattolica Tra i due interventi, l'appuntamento si articolerà in
tre tavole rotonde di confronto su benessere, soddisfazione sul
lavoro e fiducia e avrà al centro i giovani della Generazione
Z.
"Persone e comunità sono sempre più centrali nella
costruzione del futuro del lavoro. In quest'ottica oggi alle
aziende è chiesto di ridefinire il proprio ruolo, quali
protagoniste di coesione sociale, innovazione e sviluppo
sostenibile - ha dichiarato Anna Gionfriddo, amministratrice
delegata di ManpowerGroup Italia -. Essere parte attiva della
comunità significa saperne ascoltare i bisogni e rispondere alle
aspettative delle nuove generazioni, in particolare della
Generazione Z che entro il 2030 rappresenterà un terzo della
forza lavoro globale".
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