Lookman, Dybala, Bremer e... Inter, quando la maglia "anticipata" porta sfortuna

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Dalle parti di Appiano e San Siro, dove si piazzano gli ambulanti per vendere merchandising chiaramente non ufficiale, era già spuntata la divisa di Ademola

Gregorio Spigno

Giornalista

21 agosto - 17:52 - MILANO

Il calciomercato coinvolge tutti. Società, dirigenti, calciatori, tifosi. E addetti ai lavori, anche se non ufficialmente autorizzati. Chiedere agli ambulanti che si piazzano fissi dalle parti di Appiano Gentile e San Siro. Il merchandising è sempre lo stesso: sciarpe, t-shirts, cappellini, palloni. Ma principalmente divise da gioco. E quando una notizia di mercato si fa più insistente rispetto ad altre voci, l'obiettivo diventa subito quello di anticipare la concorrenza, anche a costo di correre troppo in fretta. Come in questo caso. Perché specialmente fuori dal centro sportivo nerazzurro, nei giorni scorsi erano già comparse decine di magliette dell'Inter con stampato il nome di Lookman. Senza numero, perché la 11 che il nigeriano indossa all'Atalanta l'ha già presa Luis Henrique e la scelta di Ademola sarebbe diventata l'ennesima sorpresa di una trattativa che ha tenuto per settimane gli interisti con il fato sospeso. La decisione di anticipare i tempi non ha portato fortuna, ma non è la prima volta che succede.

dybala, bremer...

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Il precedente è "doppio", e riporta al 2023. L'Inter stava allestendo la squadra che avrebbe raggiunto la finale di Champions nella stagione successiva ed il disegno originario prevedeva l'inserimento di Dybala a supporto della LuLa - quando Lukaku era ancora idolo degli interisti - e quello di Bremer in difesa. La Joya si era appena liberata a parametro zero dalla Juventus, mentre per il centrale all'epoca del Torino l'accordo era raggiunto sulla base di una trentina di milioni.  

Trattative apparentemente avviate tanto bene da convincere gli ambulanti ad anticipare i tempi anche all'epoca: in vendita la maglietta nerazzurra di Dybala già con il numero 21 e pure quella di Bremer (chissà perché con la 17). 

Gli inserimenti rispettivamente di Roma e Juventus, poi, fecero ritirare la merce. Come nel caso di Milinkovic-Savic, quello sì più avventato: per qualche giorno comparvero divise nerazzurre con la numero 7 e il nome "Sergej" stampato sulle spalle. Storie che si ripetono, esattamente come le telenovele di mercato.

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