Dopo 90 anni il Meazza cambia proprietà. Per l'acquisizione i club spenderanno in totale 197 milioni, con 22 milioni di contributo-sconto dal Comune. Proseguono i lavori per il progetto del nuovo impianto
Lo stadio di San Siro ora appartiene a Milan e Inter, non più al Comune di Milano. Questa mattina è stato completato il rogito, cioè l’acquisto da parte dei club del Meazza e delle aree circostanti. Milan e Inter hanno ricevuto un prestito dalle banche di poco superiore ai 90 milioni e hanno pagato al Comune la prima rata da 73 milioni per l’acquisto dell’area. Il prezzo finale sarà di 197 milioni, a cui sarà da scontare il contributo di 22 milioni garantito dal Comune per il rifacimento del tunnel Patroclo, proprio alle spalle dello stadio, e per le bonifiche dei terreni.
L'INCONTRO PER SAN SIRO
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L’incontro di questa mattina è iniziato alle 7.30 nello studio del notaio Filippo Zabban ed è terminato intorno alle 12, al netto delle pratiche burocratiche proseguite all’ora di pranzo. Per il Milan erano presenti il presidente Scaroni, il Chief Financial Officer (Direttore Finanziario) Cocirio e il pool legale. Per l’Inter la consigliera di amministrazione Katy Ralph e Massimiliano Catanese, Chief of Staff. Per il Comune alcuni dirigenti, non il sindaco Sala che si trova in Brasile o altri politici. Il passaggio di proprietà è arrivato dopo una corsa contro il tempo chiusa a cinque giorni dal 10 novembre, giorno in cui – se lo stadio fosse stato ancora di proprietà pubblica – sarebbe scattato il vincolo architettonico sul secondo anello, con conseguente impossibilità di abbattere l'impianto.
Il comunicato
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I due club hanno ufficializzato il passaggio poco prima delle 13. “AC Milan e FC Internazionale Milano rendono noto di aver siglato oggi l'atto di vendita con il Comune di Milano per l'acquisto della Grande Funzione Urbana San Siro, comprensiva dello stadio Meazza e dell'area circostante. La realizzazione del nuovo stadio e dell'intervento di rigenerazione urbana per l'area di San Siro rappresentano un nuovo capitolo per la città di Milano e per entrambi i Club. Questo importante traguardo riflette le ambizioni condivise da Milan e Inter e dalle rispettive proprietà, RedBird e fondi gestiti da Oaktree, per un successo sportivo a lungo termine e per un investimento che permetterà di creare valore a supporto della crescita sostenibile di entrambe le Società”. Chiari anche i prossimi passi: “I Club hanno affidato a Foster + Partners e Manica il percorso progettuale e di sviluppo di un nuovo impianto di livello mondiale e del masterplan per l'area circostante. Lo stadio risponderà ai più alti standard internazionali ed è destinato a diventare una nuova icona architettonica per la città di Milano. Nell'ambito del progetto sorgerà un nuovo polo di eccellenza che rifletterà la vocazione sportiva e culturale del quartiere di San Siro e dell'intera città, rigenerando uno spazio urbano nel segno di innovazione, sostenibilità e accessibilità”. Milan e Inter hanno chiarito di aver ottenuto il finanziamento dagli istituti bancari internazionali Goldman Sachs e J. P. Morgan in qualità di coordinatori principali, insieme ai partner bancari, Banco Bpm e Bper Banca.
GLI ANTI STADIO
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Le resistenze di chi non vuole la demolizione dello stadio e la costruzione di un nuovo impianto non terminano qui. I tribunali nei prossimi mesi saranno inevitabilmente protagonisti. L’Ansa questa mattina ha fatto sapere che la Procura di Milano sta indagando per turbativa d’asta. Il promoter Claudio Trotta, tra i fondatori del Comitato Sì Meazza, ostile alla costruzione del nuovo impianto, è stato sentito dai pm Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi. Trotta aveva rivelato che avrebbe voluto fare una offerta per lo stadio ma per lui era stato impossibile partecipare al bando del Comune per le tempistiche troppo strette.



