Leao al lavoro: cinque giorni per riprendersi una maglia da titolare nel Milan

4 ore fa 1

Ieri in campo solo, oggi con Allegri: Rafa è tornato a Milanello prima di Pulisic e Gimenez

Alessandra Gozzini

Giornalista

14 ottobre - 08:21 - MILANO

Di corsa verso una maglia da titolare: da ieri pomeriggio Leao ha iniziato la sua personale preparazione della sfida alla Fiorentina. Per Rafa meglio parlare di rincorsa: è partito di slancio dopo aver fatto ritorno dal Portogallo, si è presentato a Milanello (ieri c’erano solo lui e il giovane Cheveyo Balentien) ed è sembrato particolarmente dedito alla causa. L’umore di Leao è variabile ma anche Rafa sa che è in campo che deve dimostrare continuità. Il programma concordato con la nazionale portoghese, complici i guai muscolari di inizio stagione, prevedeva la disponibilità di Rafa per la prima partita contro l’Irlanda e poi il ritorno anticipato a Milano, lasciando ai compagni l’incombenza di battere l’Ungheria e conquistare il pass mondiale. Tutto con l’accordo di Leao che ora corre anche per recuperare posizioni in rossonero: ieri ha svolto una seduta di lavoro personalizzata, oggi ritroverà Allegri e si unirà al gruppo, o almeno ai compagni che saranno già al centro sportivo. La ripresa contro la Fiorentina dirà molto: delle capacità della squadra di sapersi riorganizzare dopo la sosta, dell’abilità nel concentrare in pochi giorni lo studio dell’avversario e anche di quelle che sono le gerarchie dell’attacco. La risposta arriverà solo a fine settimana, una volta reintegrato il gruppo con il ritorno di tutti i nazionali, ma la domanda intanto si pone: Leao giocherà dall’inizio o sarà ancora l’uomo della mezz’ora finale?

confronto

—  

Gli accordi con il Portogallo hanno soddisfatto le esigenze di tutti: della nazionale che aveva necessità di verificare direttamente lo stato di forma dell’attaccante e del Milan che ha riaccolto Rafa già di lunedì. Da inizio campionato è soltanto la seconda volta che succede: dopo l’infortunio nell’esordio di Coppa Italia, metà agosto, Leao è stato costretto a un mese e mezzo di stop. Di nuovo a San Siro il 28 settembre scorso, contro il Napoli: la disponibilità di Rafa era stata argomento della settimana, con il dubbio risolto soltanto di venerdì, all’antivigilia della partita, con il rientro al lavoro in gruppo. Lavoro che gli era valso un utilizzo parziale: ventun minuti contro Conte. Solo nella settimana successiva, in vista della Juventus, Leao si era allenato con costanza: complice anche la forma non ottimale, Rafa era comunque partito dalla panchina. L’ingresso in campo non era stato esattamente confortante: due occasioni sbagliate più per pigrizia che per imprecisione. Ecco il motivo della rabbia di Allegri e della tensione che aveva portato al confronto nello spogliatoio dello Stadium.

concorrenza

—  

Max e Rafa si ritrovano oggi. Con nuove consapevolezze. E diverse condizioni fisiche: dopo un’intera settimana di lavoro Leao potrà dirsi pienamente recuperato. Se tutto andrà come deve andare, sarà pronto per giocare da titolare. Almeno in teoria. In pratica la maglia va conquistata. La rincorsa già iniziata porta Rafa in una situazione di vantaggio: ha cominciato il lavoro prima degli altri, ha provato gli schemi anti Fiorentina in anticipo sui compagni di reparto, e avrà più tempo della concorrenza per convincere Max. Pulisic e Gimenez rientreranno solo venerdì dopo la partita nella notte italiana di domani e, con la caviglia di Christian che resta da valutare; Nkunku è atteso per mercoledì: ieri super gol con la Francia. I titolari scelti sono stati finora i primi due: Pulisic per la qualità, Santi per generosità. E’ con loro che Rafa deve giocarsela: con Christian il duello è a colpi di talento, e Leao potrebbe paradossalmente essere favorito dalla condizione atletica. Con Gimenez è sfida a chi può essere più d’aiuto per la squadra, e qui Rafa deve dimostrare di aver capito la lezione. Per la prima volta dopo anni, la concorrenza d’attacco è tanta: a insidiare Leao c’è pure Nkunku, jolly offensivo di grande adattabilità. Con l’alibi della forma che rischia di non reggere più, per Rafa è un dentro o fuori. Se gioca, prima da titolare in A, avrà ristabilito le gerarchie d’attacco. Se sarà esculo potrebbe essere – per la prima volta – per scelta tecnica. 

Leggi l’intero articolo