Lo scozzese, arrivato in estate dal Manchester United, ha costretto Conte a cambiare sistema di gioco, ma ha avuto un impatto devastante. Come fu per Vidal nella Juve dell'attuale allenatore del Napoli
Quello di Spalletti è stato lo scudetto di Kvara e Osi, i più forti attaccanti del campionato stravinto con largo anticipo, con la partecipazione straordinaria di Lobotka, miglior playmaker d'Europa. Nel Napoli di Conte, più proletario, c'è una stella luminosa, Scott McTominay, l'highlander venuto da Manchester, sponda Red, per squarciare il nostro campionato. E accanto a lui un collettivo di guerrieri forse meno splendenti dei predecessori del 2023, ma intensi come in una cooperativa. Non segna Lukaku? Ecco Raspadori. Si fa male Buongiorno? Pronto Rrahmani. Uno scudetto si vince così.
mctominay simbolo dello scudetto
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Su tutti, McTominay. Scommettiamo che il primo a sorprendersi sia stato Conte, grande estimatore dello scozzese e dei centrocampisti fisici, d'incursione e goleador, basti pensare all'importanza clamorosa di Vidal nei tre scudetti della Juve. Anche per il cileno Conte aveva cambiato sistema tattico, dal 4-4-2 a una mediana a tre. McT è stato come e più devastante di Vidal. E pensare che per quel ruolo era già stato scelto Brescianini, mediano tuttofare del Frosinone. Quando l'affare sembra fatto, inversione di rotta e virata sullo scozzese, con Brescianini all'Atalanta. McT firma il 30 agosto, a poche ore dallo stop del mercato. Nome interessante, arriva da nove stagioni e 255 partite nello United, ma se l'hanno lasciato andare...
leader
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E invece a Old Trafford c'è più di un rimpianto. Ma la fortuna di McTominay è stato Conte, il tecnico che l’ha capito ed esaltato come nessuno prima. Dentro con il Cagliari alla quarta, dalla successiva con la Juve lo scozzese diventa titolare inamovibile. Il punto di riferimento per carattere, personalità e tattica. Con McT, Conte può sfoggiare una ricchezza di sistemi mai vista: mezzala nel 3-5-2 e nel 4-3-3, trequartista centrale o laterale nel 4-2-3-1, attaccante centrale o esterno di sinistra nel 4-2-4. Il Napoli diventa indecifrabile e con lo scozzese conquista superiorità in tutte le zone vitali del campo. McTominay arriva da lontano e non lo vedono neanche, travolge le linee avversarie, segna come un attaccante vero: a doppia cifra per un mediano, niente male. Soprattutto è lui a tenere in piedi la squadra nel finale con i suoi gol.
CHE impatto
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McT fa brillare anche chi gli sta accanto. Lobotka ha momenti da grande play, Anguissa stupisce per come ha recuperato il mood dello scudetto, quando sembrava ce ne fossero tre in campo: l'incursore, il marcatore e l'aiuto regista per affiancare lo slovacco. Alle sue spalle Buongiorno si è confermato il miglior difensore marcatore italiano. Il Napoli vanta la miglior difesa del torneo. Ma per vincere devi anche segnare. Il gol è stato un'arte collettiva. Non un goleador da venti centri, ma tanti piccoli grandi cannonieri (oltre a McT). Il simbolo è stato Lukaku, cambiato rispetto all'Inter: ha fatto meno reparto "fisico" da solo e Conte ha adeguato il gioco, rinunciando al lancione per una manovra più palleggiata. Il belga ha aperto spazi ai compagni tra i quali l'ideale è Raspadori, quasi un trequartista-attaccante. Raspa ha segnato tutti i gol decisivi nei momenti chiave, e sarà una ricchezza anche per Spalletti.