Lazio, cambio modulo per curare il mal di gol: Zaccagni più due punte

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Il tecnico prova a rendere l’attacco più prolifico schierando un trequartista e il doppio centravanti Castellanos-Dia

Stefano Cieri

Giornalista

1 agosto - 10:19 - ROMA

Dopo la Turchia si cambia. Domani contro il Galatasaray, seconda e ultima amichevole che la Lazio giocherà a Istanbul, i biancocelesti scenderanno ancora in campo con il consueto 4-3-3. Ma dal successivo test, in programma sette giorni dopo in Inghilterra con il Burnley, è molto probabile che Maurizio Sarri abbandoni quello che negli ultimi dieci anni è stato il suo marchio di fabbrica per passare al 4-3-1-2.

La svolta

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Quasi una rivoluzione. Necessaria, però, per risolvere quello che si profila già come il grande problema con cui dovrà fare i conti quest’anno la Lazio: il mal di gol. Lo si era già capito nel match con l’Avellino, anzi le avvisaglie c’erano state addirittura nel test con la Primavera. La partita con il Fenerbahce ha solo dato un’ulteriore e preoccupante conferma: i biancocelesti fanno una fatica tremenda a rendersi pericolosi nell’area avversaria. Le attenuanti non mancano: la condizione atletica è ancora approssimativa e poi Sarri in questa prima fase si è voluto dedicare a restituire alla squadra quella solidità difensiva che aveva smarrito nell'ultima stagione. Ma è un dato di fatto che la fase offensiva per adesso latiti in maniera preoccupante. E la cosa più grave è che il problema sembra strutturale, per questo il Comandante sta meditando il cambio di modulo. Il tecnico lo aveva capito sin dai primi giorni di ritiro, prima ancora delle amichevoli. E infatti a Formello ha fatto provare ai suoi giocatori altri sistemi di gioco, il 4-2-3-1 e il 4-3-1-2 in particolare. Era pronto a a far scendere in campo la Lazio con un modulo nuovo già dalle amichevoli in Turchia, ma poi ha preferito aspettare per non creare troppa confusione. A rivelarlo è stato lui stesso. Meglio acquisire alcune certezze (la tenuta difensiva, per esempio) prima di voltare pagina a livello tattico.

Cosa cambia

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Dopo la tournée turca, però, i tempi saranno maturi per la svolta. Anche perché se la si vuole rendere effettiva per l’inizio del campionato non c’è più tempo da perdere. Spazio dunque al 4-3-1-2, con la speranza che la manovra offensiva diventi più fluida ed efficace, senza che la squadra perda quegli equilibri che ha dimostrato di aver già trovato. Timori, questi ultimi, che dovrebbero rivelarsi infondati perché dal punto di vista della fase difensiva il 4-3-1-2 non si discosta molto dal 4-3-3. È nella fase propositiva, invece, che le cose cambiano. Il campo viene occupato con minore ampiezza, ma gli attaccanti sono più vicini tra loro e possono dialogare meglio. Fondamentale diventa l’apporto del trequartista che, nelle intenzioni di Sarri, sarà Zaccagni. In alternativa c’è Pedro. E, volendo, potrebbero essere schierati in quella posizione pure Vecino e Dele-Bashiru. Il risvolto più importante del passaggio al 4-3-1-2 sarebbe comunque la possibilità di schierare il doppio centravanti Castellanos-Dia. L’anno scorso Baroni riuscì a farlo mettendoli uno dietro l’altro nel 4-2-3-1, Sarri pensa invece di utilizzarli uno affianco all’altro. Due sbocchi diversi a monte dei quali c’è però la stessa considerazione. Castellanos e Dia sono due centravanti che, pur con caratteristiche differenti, hanno un comun denominatore: per rendere al meglio hanno bisogno di giocare con un’altra prima punta. Non è detto tuttavia che siano sempre loro le due punte (anche se entrambi amano sacrificarsi nel ripiegamento e non ci sarebbe quindi il problema di una squadra troppo sbilanciata). Sarri tuttavia potrebbe pure optare per una seconda punta più "manovriera", come Pedro o anche Cancellieri. Insomma, le soluzioni non mancano. Il problema del gol potrebbe avere le ore contate.

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